Tra fine luglio ed inizio agosto, un turista francese è stato arrestato per aver tentato di rubare alcuni reperti all’interno degli Scavi Archeologici di Pompei.
L’opinione pubblica, giustamente indignata per il basso livello di sicurezza vigente all’interno dell’area archeologica, aveva reclamato maggiori misure di sicurezza. Come se bastassero queste a garantire la conservazione in loco di questi reperti di inestimabile valore, messi a repentaglio dall’incuria e dagli agenti atmosferici.
Il problema è che l’Italia, custode di opere di inestimabile valore, è da sempre meta di sciacallaggi.
A detenere il primato per furti di beni artistici e archeologici è il Lazio (con 131 furti denunciati). Seguono poi la Lombardia con 79 furti (99 nel 2012) e la Toscana con 75 (80 nel 2012). Nella classifica, troviamo poi Campania ed Emilia Romagna (51), Sicilia (38), Piemonte (35), Trentino Alto Adige (31), Veneto ed Abruzzo (30), Puglia (28), Marche (26), Liguria (16), Umbria (15), Calabria (13), Friuli Venezia Giulia (10), Sardegna (9), Basilicata (6), Valle d’Aosta (2) e chiude la classifica con zero furti registrati nel 2013 il Molise.
Nel 2013 in Sicilia si è addirittura registrato un aumento delle persone denunciate per ricettazione, scavi clandestini e reati in danno del paesaggio con un incremento pari al 28% in più del 2012.
E’ un fenomeno tutto meridionale? Non si direbbe visti i dati diramati dall’Ansa. Piuttosto pare si tratti di un fenomeno più diffuso in quelle regioni che vantano un maggior numero di beni mobili (quadri, sculture, oggetti vari, monete, vestiti, strumenti, ecc), i quali possono essere spostati da un luogo all’altro senza che ne venga compromessa l’integrità.
Ad ogni modo, gran parte di questi beni sottratti illegalmente sono stati recuperati grazie all’attività investigativa dell’Arma dei Carabinieri che ha sequestrato e restituito gli stessi alla fruizione pubblica. Nella sola Sicilia, l’attività investigativa ha permesso di sequestrare beni culturali illecitamente sottratti per un ammontare stimato in oltre 2 milioni di euro.