Napoli si appresta a vestire l’abito delle grandi occasioni, non per festeggiare il Ferragosto, bensì per accogliere la visita del Presidente Matteo Rienzi che giungerà domani nel capoluogo campano.
Viaggio tutt’altro che di piacere e non organizzato per beneficiare del relax proposto dalle cristalline coste campane, piuttosto finalizzato a perseguire tutt’altre e ben più serie intenzioni, così come sottolineato dal Sindaco del capoluogo campano Luigi De Magistris: “In tre anni di mandato, abbiamo conosciuto i Governi soprattutto per i tagli fatti ai Comuni. Se riuscissimo a concretizzare l’impegno su Bagnoli, sulle Vele e sulla scuola potrei dire che questa visita rappresenterebbe una svolta concreta, ma anche mediatica, comunicativa e politica nei rapporti tra la capitale del Mezzogiorno e il Governo centrale.” “Napoli – ha aggiunto de Magistris – non è più la città lamentosa, che chiede elemosina e assistenzialismo con il cappello in mano, ma ha dimostrato di saper rispondere alle sfide con grande determinazione e prontezza quando chiamati”.
Il primo nodo cruciale che Renzi sarà chiamato a districare è la firma dell’accordo per la ricostruzione di Città della scienza: “La firma è un atto importante perché lenisce una ferita criminale inferta alla città di Napoli che ha visto una mobilitazione nazionale e internazionale e, allo stesso tempo, – ha asserito il primo cittadino di Napoli – costituisce un impegno a ricostruire una Città della Scienza migliore, con un minor impatto ambientale, più servente alla sua mission e che prevede il recupero della spiaggia pubblica che è da sempre una priorità per la città e per la nostra amministrazione”.
E poi, ancora, si dovrà discutere della firma del protocollo per la bonifica di Bagnoli e per il rilancio dell’intera area: “Il protocollo – ha spiegato de Magistris – costituisce il punto cardine dell’impegno del Governo a reperire immediatamente le risorse per il completamento della bonifica, risorse che non sono certo i 50 milioni di cui abbiamo già la disponibilità. Pertanto, Renzo espliciti le risorse che il Governo deve impegnare non per fare un piacere alla città di Napoli, piuttosto perché Bagnoli è un sito di interesse nazionale. Devo dare atto al Governo che per la prima volta ci si sta occupando di Bagnoli come è stato fatto per altri punti nevralgici del nostro Paese.”
Gli intenti e le intenzioni da perseguire, nell’ambito del suddetto incontro, tuttavia, risultano essere anche altre e di altra natura e il sindaco di Napoli le palesa apertamente: “Mi aspetterei un patto forte tra Governo, Regione e Comune di Napoli su cosa realizzare dopo la bonifica e che, quindi, il Governo sia della partita attraverso Cassa Depositi e Prestiti. Un patto istituzionale per ‘disegnare’ il futuro di Bagnoli fatto di valorizzazione naturalistica e paesaggistica, di un grande lungomare con la spiaggia fruibile dalla popolazione e dai turisti, mentre dietro la linea di costa che va recuperata attraverso la rimozione della colmata, immagino il parco pubblico, l’edilizia a dimensione umana e rivolta soprattutto ai più giovani che devono essere il motore della nuova Bagnoli, un polo di eccellenza di ricerca e una rete d’impresa che si agganci a Città della Scienza”.
Inoltre, nelle scorse settimane, de Magistris ha inviato alla Presidenza del Consiglio una proposta concreta per il recupero del territorio dell’area nord di Napoli che prevede accanto all’abbattimento delle Vele, un’azione complessiva di recupero: “Per comunicare al mondo che Scampia non è solo Gomorra, ma è soprattutto altro, è necessario che Comune e Governo lavorino insieme per riqualificare l’area .Non ha senso limitarsi ad abbattere le Vele perché si darebbe un segnale di distruzione di un progetto di edilizia pubblica che non ha retto in questi anni. È necessario realizzare un programma che contemperi un mix di edilizia sociale di impatto ambientale e umano degno della nostra città e di valorizzazione del comparto produttivo con botteghe artigiane, luoghi di produzione, infrastrutture come asili nido e strutture ricettive senza dimenticare le aree verdi. In questo modo incoraggeremo la maggioranza della popolazione e faremmo capire loro che lo Stato, il Comune e le istituzioni sono dalla loro parte”. Tra i progetti, anche la collocazione a Scampia della sede principale o di un’articolazione significativa della nascente Città metropolitana.
Non ci resta che attendere l’esito di questo corposo e rovente summit di Ferragosto.