A più di 40 anni dal loro ritrovamento, i Bronzi di Riace continuano a far parlare di sè.
Questa volta, nell’occhio del ciclone, sono finite alcune fotografie che ritraggono le due statue abbigliate con un velo da sposa, un tanga leopardato e un boa di piume fucsia. A ritrarli così è stato Gerald Bruneau, allievo di Andy Warhol, reporter per importanti testate italiane e straniere, autore di campagne pubblicitarie, con all’attivo mostre personali e collettive, e per nulla nuovo a simili «imprese».
Secondo quanto riferisce la soprintendente ai Beni archeologici della Calabria, Simonetta Bonomi, la vicenda risale agli inizi dello scorso mese di febbraio quando il museo organizzò una kermesse di fotografi internazionali per promuovere i Bronzi all’estero. Tra i tanti fotografi presenti vi era anche Bruneau il quale avrebbe dovuto realizzare un servizio per alcune testate tedesche ed inglesi. In quell’occasione, il fotoreporter ottenne l’autorizzazione a fare uno scatto ad una delle due statue con alle spalle un tulle bianco, sulla scia delle foto fatte alla Paolina Bonaparte di Villa Borghese. A quanto pare però, il celebre artista approfittò della situazione, per scattare anche altre foto, quelle saltate agli occhi dell’Italia intera in questi giorni.
A pubblicare le foto è stato il sito Dagospia dove compare anche un filmato in cui si vede la “preparazione” delle due statue da parte del fotografo e lo stesso Bruneau all’opera mentre immortala i due guerrieri con gli oggetti kitsch sopra indicati.
Unanime la condanna del mondo della cultura. Più dura la reazione del leader del movimento Diritti civili Franco Corbelli che chiede alla Procura della Repubblica di Reggio Calabria di aprire subito un’inchiesta e di perseguire, in modo severo, l’artista francese, così come si è fatto per altri casi simili, anche meno gravi.
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