Nella notte una serie incessante di bombardamenti hanno colpito la Striscia di Gaza.
Il cessate il fuoco incondizionato imposto dal Consiglio di Sicurezza dell’ONU è durato appena una manciata di ore.
Hamas ha accusato Israele di aver colpito l’ospedale Shifa, a Gaza, ieri, mentre Israele ha negato, puntando il dito ancora verso Hamas.
Questa notte sotto le bombe è finita la casa di uno dei suoi capi, Ismail Haniyeh. La casa dell’ex premier era vuota. Colpita dai missili israeliani anche l’unica centrale elettrica di Gaza, andata a fuoco che fornisce energia a due terzi della popolazione palestinese. In fumo è andata una delle cisterne di stoccaggio carburante, completamente distrutta dalle fiamme.
‘‘Vorrei dire a tutti che questa centrale ha un obiettivo umanitario’‘, ha spiegato il direttore Mohamed al Sharif. ‘‘È al servizio delle persone e degli ospedali, ha permesso ai civili di Gaza di svolgere un’esistenza normale.’‘
I vigili del fuoco locali, ha inoltre spiegato il direttore, non sono equipaggiati per spegnere un incendio di tali proporzioni.
La Striscia di Gaza si prepara a un ulteriore riduzione di energia elettrica, già limitata a tre ore al giorno, mentre la condizione dei civili si fa sempre più drammatica. I palestinesi sono allo stremo: “Sono passati sette anni con momenti di tregua che non hanno portato da nessuna parte. Israele deve trovare un accordo di pace con il popolo palestinese,’‘ dichiara un abitante di Gaza City.
I missili di Israele hanno colpito le case dei residenti portando ovunque distruzione e morte.
Le vittime crescono minuto dopo minuto: l’80% di queste sono civili, secondo le cifre fornite dalle associazioni umanitarie.
Le strade sono deserte, chi è rimasto senza un tetto tenta di sfuggire alla morte.
Nel mirino sono finiti anche i locali della televisione e della radio di Hamas.
Nei nuovi raid dell’aviazione dello Stato Ebraico sarebbero morti 26 palestinesi, tra cui almeno 9 donne e 4 bambini.
Cinque soldati israeliani sono stati uccisi nei combattimenti con un commando palestinese, che stava tentando di infiltrarsi in un tunnel a Nahal Oz, vicino la frontiera con Gaza.
Ammontano così a 53 i militari morti dall’inizio dell’operazione israeliana.
Il totale delle vittime sale a 1.113.
‘‘Un lupo rapace che attacca persone innocenti”: l’Iran accusa Israele attraverso la sua Guida Suprema. L’ayatollah Ali Khamenei ha parlato in occasione dell’Eid al-Fitr, la festa che segna la fine del mese di Ramadan.
“I dirigenti del regime sionista stanno compiendo un genocidio e una catastrofe storica.” – ha detto Ali Khamenei a Teheran dove ha invitato tutti a sostenere la causa palestinese – “Tutti quelli che sostengono i responsabili di tale crimine devono essere condannati. Il mondo, soprattutto quello islamico, ha il dovere di armare i palestinesi. Gli israeliani non sono nemici in quanto ebrei, ma in quanto occupanti’.
Hamas ha parlato per bocca del suo leader politico, Khaled Meshaal attraverso un’intervista televisiva da Doha: “Non siamo fanatici, non siamo fondamentalisti. Non combattiamo con gli ebrei perché sono ebrei, non combattiamo con alcuna razza, combattiamo contro gli occupanti”.
Gaza è, intanto, di nuovo sotto i bombardamenti, quella trascorsa è stata definita dalla stampa sul posto come la ‘’notte più violenta da giorni’‘: 26 le vittime palestinesi dalla mezzanotte.
22esimo giorno di un conflitto, la cui conclusione appare lontana.