L’estate è un apoteosi di colori, intenzioni, emozioni ed eccessi.
In estate si fa “tutto di più” e “di tutto e di più”.
Principio più che opportunamente estendibile alla musica che corona, suggella, scandisce ed accompagna ogni momento della giornata. In estate la musica impazza ovunque e più che mai: dagli autoradio dei giovani che si lasciano andare a stonatissime interpretazioni a squarciagola, dalle consolle che dettano il ritmo degli happy hours, dalle piste tirate a lucido per scaldare ulteriormente l’atmosfera delle già roventi notti, dai lidi che, incessantemente, propongono, fino allo sfinimento, il tormentone dell’estate.
Già, il tormentone.
Ogni estate ne ha uno. Ogni estate ha il suo.
Talvolta, accade che chi conquista lo scettro di re o regina dell’estate, poi, si dissolva nell’anonimato, rivelandosi una labile chimera del panorama musicale.
Una hit che sbanca classifiche ed entra nel cuore di milioni di persone, tramutando quello che prima di schiarire la voce per intonare quella melodia era un perfetto “signor nessuno” nella star del momento, consegna una responsabilità alla quale risulta poi difficile adempiere dal “giorno dopo”, ovvero, quello in cui il tormentone viene scalzato da un nuovo successo e per assicurarsi un posto sotto la luce dei riflettori è necessario cucirsi addosso un altro brano, nuovamente all’altezza del precedente, capace di risucchiare il medesimo numero di consensi. Come detto, ogni calda stagione, ha il suo cavallo di battaglia.
Ma qual era la hit che spopolava sulle spiagge italiane 50 anni fa?
Los Marcellos Ferial con “Sei diventata nera”.
Tuttavia era anche l’estate di “in ginocchio da te” cantata da un Gianni Morandi tremendamente sulla cresta dell’onda, così come riecheggiava ancora, tra balere e pattini, il successo del vincitore del Festival di Sanremo del 1964: Bobby Solo con “una lacrima sul viso”, ma era anche l’anno in cui una giovanissima Gigliola Cinquetti timidamente si affacciava sulla scena musicale con “non ho l’età”.
E, soprattutto, erano i giorni in cui, a dominare giradischi, sogni e sospiri, era la voce di colei che ha saputo consacrarsi “regina della musica italiana”: “una certa” Mina.