Antonio e Virginia non sono una coppia, ma “la coppia”: un uomo e una donna che non si sono conosciuti, bensì, si sono scelti, non stanno insieme, ma condividono la vita da tanto di quel tempo che, nel loro caso, non merita di essere misurato in “anni”, perché, il loro amore, è scandito da momenti ed emozioni e il sentimento che li congiunge, proprio non vuole saperne di affievolirsi per sfociare nell’abitudinaria e statica monotonia, per loro “amarsi come se fosse il primo giorno”, non è una frase ad effetto da impacchettare in un regalo a San Valentino, piuttosto rappresenta il fiore che germoglia, ogni mattina, nel loro appartamento londinese, irrigato dall’odore del caffè.
Antonio e Virginia non sono una coppia come tante, seppure rappresentino una delle tante coppie napoletane, italiane, emigrate all’estero, volate via dalla precarietà che inaridisce il nostro Paese, alla ricerca di prospettive, lavorative e di vita, maggiormente meritevoli di coronare quel loro amore, semplice, sincero, autentico, eppure, proprio per questo, raro e speciale.
La scelta di partire è scaturita da una proposta di lavoro ricevuta da Antonio da parte di un ente britannico, uno di quelli che ti garantisce delle opportunità, economiche e di crescita professionale, solide, tangibili, effettive.
Virginia, qui a Napoli, lavorava come addetta alla contabilità di un’impresa edile, abile, principalmente, a costruire fandonie e promesse fallaci, con le quali tamponare i mancati pagamenti che, di mese in mese, si accumulavano senza esimere nessuno, proprio nessuno. Virginia compresa.
L’opportunità concessa ad Antonio, quindi, si è tramutata anche nell’opportunità di Virginia che proprio non poteva avere dubbi riguardo alla decisione più giusta da prendere per lei, per Antonio, per il loro futuro e per il loro amore.
Antonio e Virginia si sono trasferiti a Londra più un anno fa, ormai, hanno trovato una casa capace di rispecchiare “il nostro” concetto di bagno, Antonio segue le partite del Napoli con un’immutata, accorata e viscerale partecipazione che inducono Virginia a chiedersi cosa penseranno di loro i vicini, in quei momenti, pregni di imprecazioni ed esultanze “alla napoletana”.
Virginia ha familiarizzato gradualmente con la sua nuova vita, non ha voluto bruciare le tappe, ma piuttosto ha preferito addentrarsi in quel nuovo mondo un passo alla volta: si è iscritta ad una scuola d’inglese, questo le ha permesso di imparare la lingua e fare nuove amicizie, l’intolleranza alimentare di Antonio, invece, le ha consentito di affinare le sue doti culinarie.
Scuola, cucina, la passione per la fotografia e tanti altri hobby, una conversazione su Skype con un’amica o un parente: questi sono i tasselli che compongono la quotidianità di Virginia, in attesa che termini l’orario di lavoro ed Antonio torni a casa.
Da circa un mese, tuttavia, Virginia ha trovato un lavoro, quindi, il suo inglese può definirsi ottimale e la sua integrazione, in quella nuova società, completamente ultimata.
Appena possono, Antonio e Virginia, volano verso Napoli, dove ad accoglierli ci sono le due sorelle ed il fratello di Virginia, i rispettivi genitori, gli amici, i familiari, i babbà, le pastiere, le pizze ed un’infinità di piatti tipici che le premurose mani dei loro cari, incessantemente, preparano per tamponare quella nostalgia di casa che, talvolta, li attanaglia e per consentirgli di comprendere, di contro, quanto pesi la loro assenza.
Ogni volta che Antonio e Virginia tornano a Napoli è sempre festa, anche se non è Natale.
Antonio, puntualmente, scopre quanto è caotica Napoli, perché qui è “costretto” a guidare, mentre Virginia deve ridisegnare le sue abitudini per incastrarle in quella che sarà sempre “la sua stanza”: quella che divide con le sorelle e nella quale regna un caos diametralmente opposto rispetto alla spaziosa pacatezza che scandisce la sua quotidianità londinese. E poi, un perenne valzer di amici, parenti, facce festose che dispensano curiosità e domande, imponendogli di vestire un approccio assai diverso rispetto a quello che sfoggiano all’ombra di Tower Bridge. Il tempo scorre velocemente all’ombra del Vesuvio e, in men che non si dica, giunge nuovamente l’ora di chiudere la valigia per fare ritorno alla “nuova vita”.
Torneranno mai a Napoli per restare?
Questa è la domanda che germoglia nelle vite di tutti quelli come Antonio e Virginia… E che solo nel tempo, con il passare del tempo, potrà sbocciare in una risposta definitiva.