«Al Teatro Diana, prima ancora delle medaglie, si sono visti abbracci, sguardi che riconoscono una vita intera spesa per gli altri, famiglie orgogliose e colleghi commossi. È una serata per celebrare chi, da quarant’anni, entra in studio o in reparto con la stessa promessa: essere lì, con competenza e umanità, quando qualcuno ha bisogno. È il grazie di una comunità a chi ha trasformato ogni giornata di lavoro in un atto di cura».
Il presidente dell’Ordine dei Medici-Chirurghi ed Odontoiatri Bruno Zuccarelli commenta così la cerimonia di assegnazione delle medaglie alla carriera che si è tenuta ieri al teatro Diana. Tra i medagliati, solo per citarne alcuni, Ludovico Docimo, Ettore Epifania, Giuseppe Galano, Saverio Annunziata, Lucia Soreca, Elena Capriola, Mario Muto ed Emilio Lemetre. Una serata alla quale hanno preso parte 360 medici laureati nel 1985 per rimarcare come il passaggio di testimone tra generazioni non sia un atto simbolico ma un cantiere concreto: tutoraggio strutturato, formazione continua mirata, sostegno all’accesso dei giovani ai percorsi professionali, promozione di ambienti di lavoro sicuri e ben organizzati.
«La sanità pubblica ha bisogno di stabilità e visione: investimenti mirati sul territorio, integrazione ospedale-territorio, rafforzamento della medicina generale e della prevenzione, lotta alla violenza sui professionisti, cybersicurezza delle piattaforme cliniche», ha aggiunto Zuccarelli. «Noi ci siamo: come Ordine continueremo a pretendere standard di qualità, a formare su etica e sicurezza, e a valorizzare il merito. La medaglia che abbiamo consegnato – ricorda il presidente – parla anche ai più giovani: non arrendetevi alla burocrazia, fatevi guidare dall’evidenza e dalla responsabilità verso i cittadini». L’evento ha messo in luce come la tradizione clinica napoletana possa essere bussola per il futuro: sostenere chi ha dato e attivare chi sta iniziando, per una sanità capace di ridurre le diseguaglianze, governare l’innovazione e misurare i risultati sull’unica metrica che conta: la salute delle persone.
Pietro Rutigliani, presidente della Commissione Albo Odontoiatri di Napoli, ricorda poi tre impegni concreti: «Ridurre le disuguaglianze d’accesso (bambini, anziani, persone fragili e con disabilità), rafforzare la prevenzione con screening del cavo orale e programmi nelle scuole, e accompagnare l’innovazione digitale senza smarrire la relazione di cura, la sicurezza dei dati e l’etica professionale. Tutelare i cittadini significa anche contrastare abusivismo e pubblicità ingannevoli, promuovere trasparenza nelle cure e sostenere i giovani colleghi con tutoraggio serio e percorsi formativi di qualità. A chi ha donato quarant’anni alla professione diciamo grazie; ai più giovani chiediamo di custodirne il metodo: competenza, responsabilità, rispetto delle persone».











