La notte tra sabato 31 ottobre e domenica 1° novembre a Torre del Greco ha segnato una tragedia che ha scosso l’intera comunità: l’agente di polizia Aniello Scarpati, 47 anni, capopattuglia del commissariato di via Sedivola, è morto sul colpo dopo che una BMW X4, guidata da Tommaso Severino, ha invaso la corsia opposta lungo viale Europa ed è andata a schiantarsi contro la volante della polizia. Il collega dell’agente, l’altro operatore a bordo della vettura, rimane gravemente ferito in ospedale. Secondo le ricostruzioni investigative, l’irreperibilità dello stesso Severino è durata circa 12 ore: dopo l’incidente non si era costituito, fuggendo tra le campagne di Ercolano, fino a presentarsi solo il mattino seguente in un ospedale con lievi ferite, dove è stato rintracciato e sottoposto ad accertamenti tossicologici che hanno riscontrato tracce di sostanze stupefacenti nel sangue.
Durante la fuga, Severino ha contattato una zia e le avrebbe detto: «Avrei preferito morire io…». Il 28 enne appartiene a una famiglia nota della zona di Ercolano, operante nel settore degli abiti usati, l’avvocato di Severino ha dichiarato che il giovane, pur non avendo legami con la criminalità organizzata, è consapevole che «dovrà fare i conti con questa storia per il resto della sua vita». La dichiarazione arriva nel momento in cui l’uomo sta per affrontare la convalida dell’arresto: è accusato di omicidio stradale aggravato dall’utilizzo di sostanze psicotrope, omissione di soccorso e guida pericolosa, a seguito della fuga dall’incidente e delle condizioni in cui si trovava al volante.
La dinamica dell’incidente ricostruita dagli inquirenti indica che il Suv, con sei persone a bordo – due maggiorenni e tre minorenni oltre al conducente – avrebbe imboccato la discesa di viale Europa ad alta velocità, forse dopo una serata nei locali e assunzione di sostanze; in curva il mezzo ha perso il controllo, invaso la corsia opposta ed è colliso con la volante della polizia. Nessuno dei passeggeri ha prestato soccorso ai due agenti subito dopo l’impatto, mentre Severino si è allontanato in stato di shock e solo, fino al rintraccio. Quando gli investigatori gli hanno fatto presente che la persona che era morta era un poliziotto con tre figli, il 28 enne avrebbe reagito con profonda commozione, ripetendo di non sapere dell’esito fatale al momento della fuga.
La morte di Scarpati e la grave condizione del collega hanno suscitato un’ondata di cordoglio a livello nazionale: dal presidente della Repubblica, dalla premier e dal ministro dell’Interno sono arrivate espressioni di vicinanza alla famiglia, oltre all’annuncio del lutto cittadino nella città vesuviana nel giorno dei funerali. Le indagini sono tuttora in corso: l’esame dei filmati di videosorveglianza, la ricostruzione della velocità del Suv, le verifiche sull’assunzione di stupefacenti e il ruolo di ciascun passeggero sono elementi al centro della fase istruttoria.
In questa fase, Tommaso Severino si trova in custodia cautelare e sarà interrogato dinanzi al giudice per le indagini preliminari, dove potrà fornire la sua versione dei fatti.
 
 










