È durata circa dodici ore l’irreperibilità di Tommaso Severino, 28 anni, giovane imprenditore del settore tessile residente a Ercolano, ritenuto il conducente del Suv Bmw X4 che, nella notte tra il 31 ottobre e il 1° novembre, si è scontrato frontalmente con una volante della Polizia di Stato lungo viale Europa, a Torre del Greco.
Nell’impatto è morto sul colpo Aniello Scarpati, 47 anni, assistente capo coordinatore e capo pattuglia del commissariato di via Sedivola. Il collega Ciro Cozzolino, 38 anni, alla guida dell’auto di servizio, è rimasto gravemente ferito: operato d’urgenza all’ospedale del Mare di Napoli per una frattura al bacino, si trova ora in prognosi riservata e in condizioni serie, ma stabili.
L’incidente è avvenuto intorno alle 2 del mattino, nella parte in discesa di viale Europa, in direzione Litoranea. Il Suv, lanciato a forte velocità, avrebbe perso aderenza in curva, invadendo la corsia opposta e centrando in pieno la volante della Polizia impegnata in un normale servizio di pattugliamento del territorio.
L’urto è stato devastante: entrambe le fiancate delle vetture sono andate distrutte e l’auto di servizio, sbalzata fuori strada, è precipitata in un burrone vicino alle Officine Grandi Riparazioni delle Ferrovie dello Stato.
Quando i soccorritori – ambulanze, polizia e carabinieri – sono arrivati sul posto, hanno dovuto faticare per estrarre i due agenti dalle lamiere. Per Scarpati, sposato e padre di tre figli, non c’è stato nulla da fare. Il collega Cozzolino è stato trasportato d’urgenza a Napoli.
Nessuno dei passeggeri del Suv era presente quando i soccorritori sono giunti sul luogo dell’impatto. A bordo viaggiavano sei persone: il 28enne ritenuto alla guida, due maggiorenni di 40 e 46 anni di Portici e tre minorenni (uno di 17 e due di 13 anni). Nessuno di loro ha prestato soccorso.
Secondo la ricostruzione degli inquirenti, quattro dei sei occupanti, tra cui Severino, si sarebbero recati poco dopo all’ospedale Maresca di Torre del Greco per farsi medicare, ma avrebbero abbandonato la struttura prima dell’arrivo della polizia.
Solo verso l’ora di pranzo, il 28enne è tornato nello stesso ospedale, dove è stato rintracciato e arrestato. L’esame tossicologico ha confermato la positività a sostanze psicotrope e stupefacenti.
Severino è accusato di omicidio stradale aggravato dall’uso di droghe, omissione di soccorso e fuga dopo l’incidente.
La morte di Aniello Scarpati ha suscitato sconcerto e dolore nel mondo istituzionale e nelle forze dell’ordine.
Sono arrivati messaggi di cordoglio dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, dalla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, dal ministro dell’Interno Matteo Piantedosi e dal capo della Polizia Vittorio Pisani, tutti uniti nel ricordo del poliziotto “ligio al dovere, esempio di dedizione e umanità”.
Nel commissariato di Torre del Greco, in via Sedivola, la giornata di ieri è stata segnata da un viavai di colleghi e rappresentanti delle istituzioni, in un silenzio carico di rabbia e commozione.
La dirigente Antonella Palumbo ha ricevuto la visita del sindaco Luigi Mennella, che ha annunciato la proclamazione del lutto cittadino nel giorno dei funerali.
Scarpati era un agente esperto, descritto da tutti come un lavoratore instancabile, un uomo umile, pacato e sempre disponibile. Originario di Portici, aveva una lunga carriera nella Polizia di Stato e una vita familiare serena accanto alla moglie e ai tre figli.
«Aniello era una persona buona e umile» – ha detto, con la voce rotta dal pianto, una cugina – «Amava il suo lavoro e lo faceva con il cuore».
La Procura di Torre Annunziata coordina l’inchiesta, mentre la Procura dei Minori di Napoli segue la posizione dei tre ragazzi a bordo del Suv. I carabinieri e la polizia stanno acquisendo le immagini delle telecamere di sorveglianzadella zona per definire con esattezza la dinamica dello scontro e verificare eventuali responsabilità condivise tra i passeggeri.
Nel frattempo, la comunità di Torre del Greco si prepara a salutare Aniello Scarpati, un servitore dello Stato che ha perso la vita nell’adempimento del proprio dovere.











