Alla Festa del Cinema di Roma è stato presentato in anteprima “Corpo libero”, il primo docufilm italiano interamente dedicato all’obesità, prodotto da Telomero Produzioni con il patrocinio dell’Associazione Amici Obesi e il contributo non condizionante di Lilly. Il film, disponibile da novembre su La7 e Amazon Prime Video, è un racconto corale che dà voce a chi convive con l’obesità, raccontandone la fatica, il dolore ma anche la rinascita, attraverso un percorso di consapevolezza e cura.
La voce narrante è quella intensa e delicata di Stefania Rocca, che accompagna lo spettatore tra le storie di Iris, Marco, Maria e Roberto: quattro vite segnate dal peso – non solo corporeo ma anche sociale – dell’obesità.
C’è Iris, che ha convissuto per anni con il suo corpo come fosse una gabbia, finché non ha imparato a volersi bene. C’è Marco, ex sportivo, che ha visto il suo fisico cambiare fino a diventare un ostacolo alla vita stessa. C’è Maria, che dopo le gravidanze ha lottato per ritrovare equilibrio e salute. E poi Roberto, che ha cercato nel cibo un rifugio dal dolore dell’abbandono e della solitudine.
Sono storie vere, intrecciate alle testimonianze di specialisti come Annamaria Colao, vicepresidente del Consiglio Superiore di Sanità, ed Edoardo Mocini, medico chirurgo specialista in Scienze dell’Alimentazione, che offrono un quadro scientifico e umano su una patologia ancora troppo stigmatizzata.
“L’obesità non è una colpa, ma una malattia cronica – ha ricordato la professoressa Colao –. Il medico deve essere una guida, capace di personalizzare i percorsi di cura e di accompagnare il paziente nella ricostruzione del proprio equilibrio”.
Un messaggio forte, che arriva proprio nei mesi in cui l’Italia ha approvato la prima legge al mondo che riconosce l’obesità come malattia cronica, progressiva e recidivante, inserendola nei LEA (Livelli Essenziali di Assistenza). Un traguardo storico che segna un cambio di paradigma culturale e istituzionale.
“Con Corpo libero cala il sipario sullo stigma – ha dichiarato Federico Villa di Lilly –. L’obesità non è un problema estetico o di volontà, ma una condizione di salute che merita rispetto e cura.”
Per Iris Zani, presidente di Amici Obesi e FIAO, protagonista e testimone del docufilm, “corpo libero non significa solo libero dal peso, ma libero dal giudizio, dai pregiudizi e dalle condanne. È la libertà di essere se stessi, in pace con il proprio corpo”.
Gli autori Donatella Romani e Roberto Amato raccontano l’emozione di questo viaggio umano: “Abbiamo incontrato persone straordinarie, che ci hanno donato la loro verità senza filtri. Corpo libero è una testimonianza di forza e rinascita, ma anche un invito a guardare l’obesità con occhi diversi, oltre il pregiudizio.”
In un’epoca in cui i social e la moda dettano modelli di bellezza spesso irraggiungibili, Corpo libero si fa strumento di educazione e consapevolezza, ma anche di inclusione.
Un film necessario, che ci ricorda quanto la libertà passi anche – e soprattutto – dall’accettazione di sé.











