Sono 46 gli italiani coinvolti nell’operazione israeliana contro la Global Sumud Flotilla, un’iniziativa umanitaria diretta a Gaza. Tra questi, quattro parlamentari italiani sono stati rilasciati e sono già rientrati in Italia. Per gli altri, le autorità israeliane hanno avviato le procedure di espulsione. La Farnesina ha confermato che tutti gli arrestati italiani sono in buone condizioni.
Luoghi di detenzione e condizioni
Gli attivisti italiani sono stati trasferiti nei centri di detenzione israeliani di Ketziot e Saharonim, situati nel deserto del Negev. Secondo fonti locali, alcuni detenuti sono stati sottoposti a trattamenti severi, tra cui l’uso delle manette e l’obbligo di inginocchiarsi per periodi prolungati. Inoltre, ci sono segnalazioni di ritardi nell’assistenza legale e nell’accesso ai servizi consolari.
Rimpatri e assistenza diplomatica
La diplomazia italiana è intervenuta attivamente per garantire il rimpatrio dei cittadini italiani coinvolti. I quattro parlamentari italiani arrestati – Marco Croatti, Arturo Scotto, Annalisa Corrado e Benedetta Scuderi – sono stati rilasciati e sono rientrati in Italia. Le autorità italiane hanno richiesto garanzie per gli altri arrestati e hanno sollecitato Israele a rispettare i diritti dei detenuti.
Reazioni internazionali
L’operazione israeliana ha suscitato proteste in diverse città italiane, tra cui Roma, Napoli, Milano e Torino. Il principale sindacato italiano, la CGIL, ha indetto uno sciopero generale in segno di solidarietà con gli attivisti arrestati e per condannare quello che considera un attacco a civili inermi. Anche altre città europee hanno visto manifestazioni di sostegno alla causa palestinese.











