Dieci anni sono passati dall’omicidio di Genny Cesarano, il ragazzo di 17 anni ucciso nella notte del 6 settembre 2015 al Rione Sanità durante una sparatoria di camorra. Una vittima innocente, caduta sotto i colpi di fuoco esplosi in un raid intimidatorio, che ha lasciato un segno profondo non solo nella sua famiglia, ma in tutta la comunità napoletana.
In occasione del decennale della sua morte, il quartiere lo ha ricordato con una serie di eventi sportivi e culturali, simbolo di riscatto e speranza. Le strade della Sanità, spesso associate alle cronache di criminalità, si sono riempite di giovani, associazioni, istituzioni e cittadini che hanno scelto di dire “no” alla violenza e “sì” alla vita.
La giornata è stata scandita da tornei sportivi, laboratori per ragazzi, concerti, spettacoli teatrali e momenti di riflessione collettiva. Particolarmente emozionante la partita di calcio giocata in memoria di Genny, che amava lo sport ed era un ragazzo allegro, pieno di sogni, spezzati troppo presto dalla brutalità della camorra.
Sul palco allestito in piazza, accanto ai familiari di Genny, hanno preso la parola rappresentanti delle associazioni antimafia, sacerdoti del quartiere e figure istituzionali. Tutti hanno ribadito un messaggio chiaro: trasformare il dolore in energia positiva, affinché nessun’altra vita innocente venga strappata via dalla violenza criminale.
“Genny è e sarà sempre con noi – ha ricordato il padre – la sua morte non deve essere vana: il Rione Sanità deve continuare a lottare per un futuro diverso, fatto di cultura e bellezza”.
In questi dieci anni, la memoria di Genny è diventata il motore di iniziative di aggregazione e crescita sociale: progetti sportivi per i ragazzi del quartiere, attività culturali e percorsi di formazione. La sua storia continua a essere un monito e un faro di speranza per Napoli intera.
Il Rione Sanità, con questa giornata di ricordo, ha dimostrato che la comunità può reagire, scegliendo di costruire vita e futuro là dove la criminalità ha seminato morte e paura.
Secondo quanto ricostruito dal pentito e ex boss Carlo Lo Russo, la sparatoria fu una rappresaglia ordinata da lui e altri affiliati del clan Lo Russo contro il gruppo Esposito, in seguito a una precedente “stesa” subita a Miano. Otto persone su quattro scooter spararono 24 colpi, 12 dei quali ad altezza d’uomo, in piazza Sanità. Il giovane Genny Cesarano fu colpito accidentalmente da uno dei proiettili esplosi, mentre si trovava su una panchina in compagnia di un gruppo di coetanei.
Fin dall’anno successivo al tragico evento, il Rione Sanità ha scelto di reagire al dolore con arte, cultura e impegno civico.
Nel 2016 fu inaugurata la scultura “In-ludere” (“giocare contro”), un’opera in bronzo che raffigura un giovane in bilico mentre tenta di recuperare un pallone, simbolo di speranza e sfida.
Nel 2018 una fiaccolata silenziosa attraversò il quartiere per mantenere viva la memoria e rivendicare la dignità di Genny come figura di resistenza anticamorra.
Il 6 settembre 2025, decimo anniversario della sua morte, è stato celebrato con una giornata densa di eventi:
Al Campo San Gennaro dei Poveri si è svolto il primo Torneo di calcio “Genny Cesarano”, promosso dalla Fondazione Pol.i.s., Libera, “Genny Vive”, il CSI e il Comune di Napoli. Il campo diventerà simbolo di riscatto per i giovani del quartiere.
Nel pomeriggio è stata inaugurata la mostra “Sanità: ieri, oggi, domani” presso il Complesso dei Vincenziani, curata dal comitato “Genny Vive”.
La giornata si è conclusa con una messa nella Basilica di Santa Maria della Sanità, un momento di raccoglimento e comunione fra istituzioni e comunità.
La famiglia, le associazioni e il quartiere hanno trasformato il dolore in energia positiva. Come ha affermato il padre Antonio Cesarano: “Il campo di Genny è fiorito… alleniamo 250 bambini… dobbiamo togliere i ragazzi dalla strada e liberare la comunità dalla violenza.
Genny Cesarano è diventato simbolo di speranza e impegno civile. Ucciso per errore, è stato ricordato non solo come vittima innocente, ma come seme di legalità, arte e rinascita sociale, in un quartiere spesso segnato dalla criminalità.