Dietro il femminicidio di Assunta “Tina” Sgarbini, la 47enne trovata senza vita nella sua abitazione a Montecorvino Rovella, c’è l’ombra dell’ex compagno Christian Persico, 36 anni.
La relazione tra i due, iniziata nel 2016, si era ormai incrinata. Tina aveva deciso di chiudere, stanca di una convivenza segnata – secondo le testimonianze – da scenate di gelosia, pressioni e atteggiamenti ossessivi. Il padre della vittima ha raccontato che la figlia lo aveva “cacciato di casa” perché non lavorava e approfittava della situazione.
Dopo il delitto, Persico è sparito per ore, fino a quando è stato arrestato la sera stessa del 23 agosto. In quelle ore avrebbe lasciato un messaggio agghiacciante a casa dei genitori: “Ho fatto una cavolata”. Un biglietto che oggi pesa come un’ammissione implicita di colpa.
Il suo arresto ha sollevato rabbia e sgomento nella comunità: un uomo incapace di accettare un “no”, che ha trasformato la propria fragilità in violenza cieca, togliendo la vita a una donna e lasciando orfani tre figli.