Ilaria, 24 anni, è fra le circa 15 persone ricoverate a Cosenza dopo aver consumato un panino contaminato servito da un food truck a Diamante, sulla costa calabrese. Racconta di aver mangiato il panino e, dopo circa un’ora, di aver sentito i primi malori: “Un’oretta dopo ho avuto diarrea” — ricorda dal letto della terapia intensiva — ma non ha avuto paura, grazie al tempestivo intervento dei medici.
All’interno del panino c’erano salsiccia, broccoli, maionese e patatine, componenti che si ritiene abbiano favorito la presenza del batterio botulinico.
Questo episodio non è isolato. Il focolaio in Calabria ha causato due decessi accertati — Luigi Di Sarno e Tamara D’Acunto — e numerosi ricoveri, tra cui quello di Ilaria e altri giovani. Le autopsie hanno confermato la causa dei decessi: intossicazione da botulino dovuta al consumo di panini a base di salsiccia e friarielli acquistati da food truck sul lungomare di Diamante. Una terza vittima è stata segnalata anche in Sardegna, a Cagliari, dove una donna di 38 anni è morta dopo aver consumato salsa guacamole durante un evento a Monserrato.
La Procura di Paola (Cosenza) ha avviato un’inchiesta per omicidio colposo, lesioni personali colpose e commercio di sostanze alimentari nocive, con diversi indagati: il commerciante ambulante, rappresentanti delle aziende fornitrici e professionisti sanitari sospettati di mancata diagnosi tempestiva.
Nel caso di Ilaria, i sintomi si sono manifestati entro un’ora — un quadro precoce rispetto all’intervallo di incubazione, che può variare generalmente tra 24 e 72 ore .
I sintomi più comuni dell’intossicazione da botulino includono difficoltà a deglutire, visione doppia, secchezza delle fauci, paralisi discendente — fino all’insufficienza respiratoria nei casi più gravi. Grazie all’intervento medico tempestivo, è stato somministrato il siero antitossina botulinica, che ha contribuito a evitare esiti tragici e ad alleviare i sintomi.
Attualmente, molti dei pazienti coinvolti risultano stabili o in lieve sintomatologia, ma sottoposti a stretta osservazione nei reparti ospedalieri.