Un imponente incendio forestale sta divorando il Parco Nazionale del Vesuvio, interessando un fronte di circa 3 chilometri e distruggendo oltre 500 ettari di vegetazione. Le fiamme hanno minacciato il centro abitato di Terzigno, costringendo centinaia di persone a trascorrere la notte in strada.
Le autorità locali – guidate dal presidente del Parco, Raffaele De Luca – e la Protezione Civile hanno ottenuto lo stato di mobilitazione straordinaria del Servizio nazionale della Protezione Civile, autorizzato dal ministro Nello Musumeci, per rafforzare il coordinamento e l’impiego di risorse da altre regioni.
Anche la Regione Campania ha richiesto il supporto dell’Esercito per presidiare le strade, creare piste d’accesso e rifornire d’acqua i mezzi antincendio.
Le operazioni di spegnimento sono attive fin dalle prime luci dell’alba, coordinate tra squadre antincendio a terra e mezzi aerei.
Sono 10 mezzi aerei mobilitati: 6 Canadair della flotta nazionale e 4 elicotteri regionali, dispiegati per colpire il fuoco da più direzioni.
Le aree più colpite si trovano tra Terzigno e la Riserva Tirone–Alto Vesuvio, con estensione anche verso Boscotrecase, San Giuseppe Vesuviano e Ottaviano.
L’incendio ha già prodotto una colonna di fumo visibile da gran parte della città di Napoli e, in alcuni punti, anche cenere in sospensione nell’aria. Nonostante la pericolosità della situazione, al momento non risultano case o persone ferite.
Le operazioni restano critiche e complesse, aggravate da temperature elevate e vento innescante. Continuano gli sforzi per circoscrivere i focolai e rafforzare le linee di difesa, mentre si intensificano le analisi per capire se l’incendio abbia origini dolose, come già accaduto in precedenti emergenze estive.