Il botulismo è una grave intossicazione neuro-paralitica causata dalla tossina botulinica, prodotta dal batterio Clostridium botulinum . Si tratta di uno dei veleni più potenti al mondo.
In Italia, i casi di botulismo alimentare rappresentano circa il 90 % delle forme segnalate ed emergono tipicamente dopo l’ingestione di alimenti preparati in modo non corretto. Solo tra il 2001 e il 2020, il sistema di sorveglianza nazionale ha ricevuto circa 1 039 segnalazioni sospette, confermando in laboratorio 452 casi, con un tasso di letalità medio del 3,1 %.
I sintomi si manifestano generalmente tra le 6 e le 72 ore dopo l’assunzione, anche se possono comparire fino a 15 giorni dopo. Attenzione ad anomalie come visione sdoppiata, palpebre cadenti, difficoltà a parlare o deglutire, secchezza della bocca, stipsi e, nei casi più gravi, paralisi respiratoria
Le conserve casalinghe rappresentano una principale fonte di rischio: olive nere in acqua, funghi sott’olio, cime di rapa, carni, pesce e conserve vegetali preparate in ambienti con pH non sufficientemente acido. L’acidificazione (pH < 4.6) con aceto o succo di limone impedisce lo sviluppo della tossina.
Ancora utili le seguenti pratiche: portare i cibi a ebollizione prima dell’uso (almeno 10 minuti) concludere la sterilizzazione delle conserve e mantenere temperature sotto i 10 °C scartare barattoli rigonfi o con odore sgradevole.
Il botulismo è un’emergenza medica che richiede un intervento immediato. La cura principale consiste nella somministrazione precoce dell’antitossina botulinica, che neutralizza la tossina circolante ma non ripara i danni già presenti. In caso di sintomi respiratori gravi, è necessaria la ventilazione meccanica e supporto prolungato, con tempi di recupero che possono durare settimane o mesi.
In Italia, l’antidoto è conservato solo presso il Centro Antiveleni di Pavia e distribuito tramite protocolli centralizzati, coinvolgendo il Ministero della Salute, l’ISS e la Farmacia Militare.
Recentemente, in Sardegna, dopo una Fiesta Latina a Monserrato, sono stati segnalati 11 casi sospetti legati alla polpa di avocado Metro Chef, richiamata dal mercato come misura precauzionale. I casi di botulismo emergono anche da cibi venduti in street food o food truck, come è accaduto in eventi in Calabria.