Sta facendo discutere un video diffuso sui social nelle scorse ore in cui compaiono il consigliere regionale della Campania Pasquale Di Fenza, la nota (e controversa) tiktoker Rita De Crescenzo.
Nel filmato, girato all’interno del Consiglio regionale, si vede Manna sventolare un tricolore mentre De Crescenzo e Di Fenza posano sorridenti, il tricolore che sventola e l’inno nazionale in sottofondo. In sovrimpressione la scritta: “Work in progress”.
Un messaggio che, secondo molti osservatori, lascerebbe intendere un possibile coinvolgimento diretto della De Crescenzo nelle prossime elezioni regionali. L’ipotesi ribadita dalla tiktoker in un video girato all’esterno della sede della Regione Campania, ha acceso un ampio dibattito sui social e nel mondo politico locale.
Il video ha suscitato forti reazioni, soprattutto per l’ambientazione: un luogo istituzionale come il Consiglio regionale trasformato, di fatto, in uno sfondo per contenuti social, tra toni sopra le righe e messaggi ambigui.
Rita De Crescenzo, seguitissima su TikTok, è una figura controversa. Nota per il suo linguaggio colorito, per uno stile volutamente sgrammaticato e per i suoi trascorsi giudiziari, è spesso finita al centro delle critiche per la natura diseducativa dei suoi contenuti.
L’apparente endorsement da parte di un consigliere in carica, dunque, ha sollevato interrogativi sull’uso dell’istituzione per fini propagandistici, ma anche sul messaggio che una simile alleanza manda a una platea già fortemente esposta a modelli discutibili.
Finora non sono arrivate reazioni ufficiali né da parte del presidente del Consiglio regionale né dalla giunta De Luca. Ma sui social cresce il malcontento. Alcuni utenti parlano di una “spettacolarizzazione del degrado”, altri si chiedono “se questo sia il futuro della politica campana”.
Il timore, condiviso da più parti, è che si stia assistendo a un nuovo capitolo del populismo digitale, dove la ricerca del consenso passa per la viralità a ogni costo, anche a scapito del decoro istituzionale.Il precedente: politica e influencer, un confine sempre più labileNon è la prima volta che la politica italiana si avvicina – o si affida – a personaggi noti sul web per ottenere visibilità. Ma l’episodio campano assume un peso particolare per il contesto: un’aula istituzionale utilizzata come palcoscenico, con protagonisti distanti anni luce dalla cultura politica o amministrativa.
Nel frattempo, l’ipotesi di una candidatura della De Crescenzo resta sullo sfondo, ma il “work in progress” del video lascia intendere che qualcosa si stia effettivamente muovendo.
Una provocazione? Un esperimento di comunicazione? O un progetto politico reale?Un tema che divide, ma impone riflessioneIl caso solleva domande serie sul futuro del rapporto tra istituzioni e mondo digitale.
Dove finisce il diritto di espressione e dove comincia la strumentalizzazione della politica? È accettabile aprire le porte dei palazzi pubblici a personaggi noti per contenuti controversi, solo per guadagnare voti?
In una regione come la Campania, segnata da problemi strutturali – disoccupazione, dispersione scolastica, disagio sociale – il ruolo delle istituzioni dovrebbe forse puntare più a costruire modelli positivi che a inseguire la viralità.