Luca Varani è tornato a Pesaro. L’ex avvocato 48enne, condannato in via definitiva a 20 anni per essere stato il mandante dell’aggressione con l’acido contro Lucia Annibali, ha ottenuto un permesso speciale di 15 giorni, il più lungo mai concesso finora. Un ritorno che non passa inosservato, soprattutto perché in questi stessi giorni anche la vittima, Lucia Annibali, si trova in città.
Dallo scorso lunedì, Varani può muoversi liberamente durante il giorno, a patto di rientrare la sera nell’abitazione del padre, nella zona mare di Pesaro. Si tratta di un passo significativo rispetto al precedente permesso, risalente all’aprile 2024, quando gli furono concessi solo tre giorni di detenzione domiciliare, con il divieto assoluto di lasciare l’abitazione.
Lucia Annibali ha confermato di essere stata informata della presenza di Varani in città, ma ha scelto di non rilasciare dichiarazioni.
La concessione del permesso da parte del magistrato di sorveglianza alimenta una domanda cruciale: quanto manca davvero alla fine della pena per Varani? Formalmente la reclusione dovrebbe terminare nel 2033, ma le riduzioni di pena per buona condotta (45 giorni ogni sei mesi) e la possibilità di ottenere l’affidamento in prova, potrebbero anticipare di diversi anni la sua liberazione.
Due le opzioni sul tavolo: l’affidamento terapeutico con uno sconto di sei anni legato a una precedente (e controversa) perizia tossicologica, oppure un affidamento ordinario, che ridurrebbe la pena di quattro anni, mantenendo però alcuni vincoli, come la permanenza notturna a casa.
Nel frattempo, Pesaro osserva. La città in cui tutto è iniziato torna a essere il teatro di un ritorno silenzioso ma carico di significati, in una delle storie giudiziarie più forti e dolorose degli ultimi decenni. Resta da capire se questo permesso rappresenti solo una breve parentesi o l’inizio concreto del reinserimento sociale di un uomo che ha lasciato un’impronta indelebile nella cronaca nera italiana.