Il Ministero dell’Interno ha ufficialmente chiuso la procedura di accesso avviata lo scorso dicembre presso il Comune di Pomigliano d’Arco, stabilendo che non sarà disposto alcuno scioglimento del Consiglio comunale. Gli accertamenti non hanno evidenziato collegamenti con la criminalità organizzata, né manipolazioni nell’attività amministrativa tali da compromettere l’imparzialità o il regolare funzionamento della pubblica amministrazione.
Nonostante l’assenza di evidenze di collusioni, la Commissione ha evidenziato ripetute irregolarità amministrative e disfunzioni gestionali. Le carenze riguardano soprattutto la scarsa osservanza dei principi di buon andamento e correttezza nell’azione amministrativa, fattori che – seppure finora non sfruttati da camorra o altre organizzazioni – potevano teoricamente favorire forme di condizionamento esterne.
In particolare, il ministro Piantedosi ha dettato una serie di linee guida severe da adottare: potenziare controlli antimafia e consultazione della banca dati nazionale antimafia per appalti e servizi, garantire la trasparenza e rotazione nel registro fornitori e nelle commissioni di gara, rivedere i processi di affidamento di autorizzazioni commerciali e selezioni di personale, migliorare la gestione del patrimonio comunale, inclusi beni confiscati, attuare le pronunce del giudice amministrativo per una riorganizzazione efficace degli uffici tecnici e della polizia locale.
Il sindaco Raffaele Russo ha accolto con soddisfazione il decreto ministeriale: «Questo provvedimento restituisce l’onore e la dignità alla nostra città e alla nostra amministrazione. In questo Comune non è mai esistita alcuna forma di collusione con la criminalità organizzata».