Negli ultimi dieci anni, la rete ferroviaria Circumvesuviana ha registrato una significativa perdita di utenza, con circa 13 milioni di passeggeri in meno. Questo dato emerge dai report ufficiali della Carta della Mobilità dell’Ente Autonomo Volturno (EAV), gestore del servizio, e viene sottolineato da Legambiente e dai comitati dei pendolari. Secondo le organizzazioni, questo calo rappresenta un segnale di disillusione collettiva nei confronti di un sistema che avrebbe dovuto essere il perno della mobilità sostenibile nell’area metropolitana di Napoli e nel territorio vesuviano.
Le cause di questo declino sono molteplici e includono guasti quotidiani, ritardi cronici, soppressioni delle corse e stazioni abbandonate. Inoltre, la rete ferroviaria è composta principalmente da treni con un’età media di oltre 20 anni, lontana dalla media nazionale di 15,8 anni. Questa situazione ha spinto molti cittadini a rinunciare al trasporto pubblico e a tornare all’uso dell’auto privata.
Nonostante le difficoltà, sono in corso interventi per migliorare la situazione. Ad esempio, sono stati ordinati nuovi treni Stadler ETR 300, con l’obiettivo di rinnovare la flotta e migliorare il servizio. Tuttavia, l’efficacia di queste misure dipenderà dalla loro tempestiva attuazione e dalla capacità di risolvere le problematiche strutturali della rete.
La Circumvesuviana si trova in una fase critica, con un evidente calo dell’utenza e numerose sfide da affrontare.