Un dramma ha colpito la comunità della Polizia di Stato: questa mattina, lunedì 4 agosto, poco dopo le 7:30, Sandra Manfrè, 41 anni, vice questore aggiunto si è tolta la vita all’interno del proprio ufficio presso la Questura di Brindisi, usando la pistola d’ordinanza fornita per il servizio.
La donna, originaria delle Isole Eolie, era entrata in servizio a Brindisi nel settembre 2022 come vice dirigente della Squadra Mobile, con esperienza maturata in passato a Reggio Calabria come commissario capo e vicedirigente dell’Ufficio prevenzione generale e soccorso pubblico. Era nota per aver coordinato importanti indagini, come quella sull’omicidio di Bruno Ielo .
Era sposata con un collega poliziotto ed era madre di una bambina con cui viveva a Mesagne, nei pressi di Brindisi. Recentemente aveva perso il padre, a cui era molto legata.
La tragedia si è consumata intorno alle 7:30 del mattino; la dirigente ha impiegato la pistola d’ordinanza. Nonostante l’immediato intervento del personale medico del 118, non è stato possibile salvarla. Sul posto è intervenuto il procuratore facente funzioni di Brindisi, Antonio Negro, che ha avviato gli accertamenti di rito per chiarire le dinamiche dell’accaduto.
La Procura ha dichiarato che al momento non emergono elementi incompatibili con l’ipotesi del suicidio volontario; non sarebbero presenti dubbi sulla natura intenzionale del gesto.
La notizia ha suscitato profondo sgomento e incredulità tra i colleghi della Questura di Brindisi: secondo fonti interne, nulla nel suo comportamento aveva fatto presagire una decisione così estrema. Era appena rientrata dalle ferie ed era considerata una funzionaria stimata e preparata.
Molti commentatori sottolineano quanto l’episodio evidenzi l’importanza di fornire adeguati strumenti di supporto psicologico e attenzione alla salute mentale nei contesti professionali ad alta pressione come quelli delle forze dell’ordine.