Simona Cinà, 20enne pallavolista di Capaci (Palermo), è stata trovata senza vita nella piscina di una villa privata durante una festa di laurea a Bagheria nella notte tra il 1° e il 2 agosto. I sanitari del 118, giunti alle 4:23, hanno constatato il decesso: il corpo era stato estratto dalla vasca e mostrava segni di massaggio cardiaco, successivamente coperto da un telo.
La Procura di Termini Imerese ha aperto un fascicolo per omicidio colposo a carico di ignoti.
La famiglia di Simona — la madre Giusy, il padre Luciano, la sorella gemella Roberta e il fratello maggiore — solleva numerosi interrogativi su quanto accaduto: all’arrivo, in villa non c’erano alcolici ma solo bottiglie d’acqua, a differenza dei video originali della festa in cui si vedono cocktail in mano ai partecipanti.
Nessuno si sarebbe accorto subito del corpo in piscina, e il ritrovamento sarebbe avvenuto solo durante le operazioni di pulizia a festa conclusa — nonostante si trattasse di una vasca piccola e affollata.
Il corpo era posizionato con la faccia in su: elemento che, secondo la famiglia, escluderebbe un semplice annegamento accidentale.
Mancano i vestiti di Simona — una canotta verde e una minigonna sequestrati dalle autorità — mentre sono stati trovati slip da uomo nel giardino; un bicchiere vicino alle mutande non è stato acquisito né analizzato nei laboratori per cercare eventuali tracce di Dna.
La famiglia ha espresso il sospetto che Simona possa aver bevuto qualcosa a sua insaputa: “Mia figlia era una sportiva, non beveva quasi mai” — afferma il fratello — “come mai i partecipanti hanno rimosso i video originali?”
Gli inquirenti al momento valutano diverse piste, tra cui un malore o un incidente
L’autopsia, prevista nei prossimi giorni, sarà fondamentale per chiarire la dinamica del decesso e verificare la presenza di sostanze alcoliche o stupefacenti.
“Il corpo era a bordo piscina, coperto da un telo… quando siamo arrivati, i ragazzi erano tutti bagnati, in silenzio. Non abbiamo trovato i vestiti di Simona, solo le scarpe” — racconta la sorella gemella Roberta.
“Ci sono troppi punti che non tornano. Dove è finito l’alcol? Perché hanno rimosso i video?” — insiste la madre, visibilmente in ansia per delle risposte che tardano ad arrivare.
In attesa dell’autopsia e del proseguimento delle indagini coordinate dalla Procura, la famiglia e la comunità sportiva locale attendono chiarezza su una vicenda che ha scosso profondamente Palermo e non solo.