Nel pomeriggio del 29 luglio, durante un collegamento in diretta per il Tg3 dalla zona di Umm al Khêir, nei pressi di Gaza, Lucia Goracci e il suo operatore Ivo Bonato sono stati affrontati da un colono israeliano, che ha tentato di impedire loro di trasmettere il servizio.
Il colono ha bloccato con il suo pick-up la via di uscita del team, ha iniziato a fare sgommate minacciose e ha suonato ripetutamente il clacson per disturbare la diretta. In un gesto intimidatorio, ha fotografato la troupe e rivolgeva a Goracci accuse pesanti, ripetendo frasi come “liar, friend of Filastin” – traducibile in “bugiarda, amica dei palestinesi”. Il colono aveva anche una pistola alla fondina.
Nonostante l’interruzione, Goracci ha proseguito il racconto con fermezza, spiegando il contesto: si trovava lì per documentare la recente uccisione di Awdah Athaleen, vittima di un colono noto per la sua impunità.
Il collegamento iniziato alle 14:20 è stato immediatamente compromesso da rumori di clacson ossessivi. L’autista del pick‑up ha impedito la posizione della troupe, impedendo la comunicazione con la redazione. Goracci ha denunciato: “Ci ha chiuso la via d’uscita con il suo pick‑up. Ha cominciato a sgommare. Alla fondina aveva una pistola.”
Un episodio che si inserisce nel contesto più ampio delle crescenti tensioni nella regione, dove la condotta di gruppi di coloni estremisti si traduce spesso in intimidazioni verso giornalisti e civili.
Negli ultimi mesi, le autorità internazionali hanno documentato un aumento significativo degli episodi di violenza compiuti da gruppi di coloni israeliani in Cisgiordania: attacchi a villaggi palestinesi come Jit, incendi dolosi, aggressioni e uccisioni sono diventati tragicamente frequenti, coloni organizzati hanno bloccato convogli umanitari diretti a Gaza, spesso informati dalla polizia israeliana sui loro movimenti.
Inviata storica della RAI, Lucia Goracci ha coperto importanti missioni internazionali: dal Medio Oriente all’America Latina, passando per conflitti e emergenze come Haiti, il terremoto di Cile, le rivolte in Egitto, Gaza e Afghanistan. Nel 2021 fu anche sequestrata in Romania durante un’intervista alla senatrice no vax Diana Șoșoacă, episodio accolto con dure condanne a livello diplomatico.
Quella del 29 luglio rappresenta una delle tante forme di intimidazione alla libertà di stampa nei territori palestinesi occupati. Come testimone diretta dei drammi della regione, Lucia Goracci ha reagito con professionalità e coraggio, documentando un’altra pagina di violenza ai danni dei civili e dei cronisti.











