Alle 9:40 di stamattina, venerdì 25 luglio, nel quartiere Vomero, tra via Domenico Fontana e via San Giacomo dei Capri, si è verificata una drammatica caduta da montacarichi in un cantiere di ristrutturazione: tre operai sono precipitati da un’altezza di circa 20 metri dal cestello elevatore di un impalcatura mobile, perdendo la vita sul colpo.
Secondo le prime ricostruzioni, i tre lavoratori, tutti nella fascia dei cinquanta anni e di nazionalità italiana, erano impegnati nella manutenzione del tetto. Il montacarichi, con i tre operai a bordo e un rotolo di bitume, avrebbe ceduto a causa di un possibile sovraccarico o di una rottura strutturale nella parte alta della colonna a cui era agganciato il cestello. Il ribaltamento ha provocato la loro caduta verticale fino al suolo, senza lasciare scampo.
Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco, il personale medico del 118 e la Polizia di Stato. Nonostante i tempestivi soccorsi, per le vittime non c’è stato nulla da fare. La Procura della Repubblica di Napoli ha aperto un fascicolo per triplice omicidio colposo e ha effettuato un sopralluogo con il procuratore aggiunto Antonio Ricci e la sostituta Stella Castaldo, coordinati dalla sesta sezione “Lavoro e Colpe Professionali” .
Il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, ha espresso profonda commozione e ha sollecitato un piano concreto per intensificare controlli e formazione nei cantieri: «Serve più sicurezza. Non possiamo rassegnarci» .
I sindacati hanno parlato di una “ennesima strage silenziosa”. Cgil, Cisl e Uil hanno chiesto riforme strutturali, maggiori risorse per gli ispettorati del lavoro e l’istituzione di una procura nazionale per le morti sul lavoro .
Anche il vescovo Domenico Battaglia ha condannato l’accaduto: «Non è accettabile morire non ‘sul’ lavoro, ma ‘di’ lavoro» .
L’ennesimo incidente sul lavoro che ha spezzato tre vite e sconvolto una comunità, richiama alla responsabilità collettiva sul tema della sicurezza sul lavoro.