Dall’estate 2024 a oggi, Napoli e provincia sono stati il centro operativo di diverse organizzazioni dedite alle truffe agli anziani, gestite da bande ben organizzate. Le forze dell’ordine, con operazioni come quella svolta stamane, mercoledì 23 luglio, che ha portato all’arresto di tre persone a Ponticelli, stanno colpendo duramente questi sodalizi, ma il fenomeno resta attuale e preoccupante.
Come detto, l’ultima operazione in ordine cronologico è quella odierna: i Carabinieri della Compagnia di Castello di Cisterna hanno arrestato tre uomini di 32, 38 e 26 anni, accusati di aver messo a segno almeno 36 truffe ai danni di anziani residenti tra Napoli, Benevento e Avellino.
Dalla base operativa situata in un’abitazione di Ponticelli, i truffatori contattavano le vittime con la frase: “Mamma, ho fatto un guaio”, fingendosi figli coinvolti in gravi incidenti, per poi passare la linea a falsi avvocati o carabinieri che richiedevano ingenti somme di denaro.
Un complice si presentava a casa per ritirare i contanti o i gioielli. In alcuni casi, quando la truffa veniva scoperta, i malviventi arrivavano anche a minacciare le vittime. Il bottino totale stimato supera i 100.000 euro, parte dei quali è stata recuperata.
Il 9 aprile 2025 è stata smantellata una vasta rete criminale tra Napoli e Caserta. L’operazione ha portato a 77 misure cautelari e al sequestro di beni per 1,7 milioni di euro. Accertati 103 episodi di truffa in tutta Italia.
Il 22 giugno i Carabinieri hanno arrestato 13 persone, responsabili di 43 truffe commesse tra settembre 2023 e marzo 2024. Il guadagno illecito era di oltre 330.000 euro.
Il 9 luglio 2024, la Polizia di Stato ha catturato 10 persone tra Roma e Napoli: fingevano di essere corrieri o direttori di uffici postali per raggirare le vittime.
Il 24 aprile 2025, un minorenne di 16 anni è risultato coinvolto in una banda napoletana attiva anche in Sicilia, che usava schemi sofisticati per truffare anziani.
Il modus operandi è ricorrente e si articola in una serie di step ben predefiniti: la chiamata “filtro” con falsi incidenti, arresti o problemi legali a nome di un finto carabiniere, avvocato o parente in pericolo. Il successivo ritiro a domicilio dei valori tramite “trasfertisti”, anche minorenni. Script predefiniti e centralini attrezzati con telefoni VoIP, SIM e manuali.
Le vittime, di solito tra gli 80 e i 90 anni, restano traumatizzate: molte consegnano risparmi di una vita e solo dopo realizzano la truffa. Le famiglie vivono sentimenti di colpa, rabbia e impotenza.
La Campania, e in particolare la provincia di Napoli, è al primo posto in Italia per numero di truffe agli anziani. Nel solo 2021, sono stati 2.860 casi, secondo i dati CRIF-MisterCredit. Il fenomeno è in crescita.