È degenerata in violenti scontri la protesta andata in scena nel centro di Napoli durante il “Click Day”, giornata in cui sarebbe dovuta partire la procedura online per l’assegnazione di 800 tirocini retribuiti destinati ai disoccupati. Il sistema informatico, però, si è bloccato pochi minuti dopo l’apertura, scatenando la rabbia dei partecipanti e portando a tensioni gravissime tra manifestanti e forze dell’ordine.
La mobilitazione era stata promossa da diversi gruppi storici di disoccupati, tra cui il “Movimento 7 Novembre” e il “Cantiere 167 Scampia”. Fin dalle prime ore del mattino, centinaia di persone si sono riunite in corteo, sfilando per le vie del centro senza autorizzazione, per chiedere l’intervento della Prefettura e delle istituzioni locali dopo il collasso della piattaforma ministeriale.
Il corteo si è trasformato in guerriglia urbana tra via Marina, piazza Municipio, via Toledo e infine fino al Molo Beverello, dove i manifestanti hanno bloccato il traffico e tentato di impedire l’accesso agli imbarchi. Sono state lanciate transenne e oggetti contundenti, mentre alcuni manifestanti hanno rovesciato tavolini dei bar e bloccato le strade principali.
La Polizia, in assetto antisommossa, è intervenuta con cariche per disperdere la folla e ristabilire l’ordine. Durante gli scontri, otto agenti sono rimasti feriti, tra cui due funzionari della Digos; uno di loro ha riportato una frattura con prognosi di trenta giorni. Due manifestanti sono stati arrestati con l’accusa di resistenza a pubblico ufficiale, lesioni aggravate e danneggiamento.
Il prefetto Michele Di Bari ha espresso solidarietà alle forze dell’ordine, condannando “ogni forma di violenza e intimidazione contro chi garantisce la sicurezza pubblica”. Anche il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi è intervenuto duramente, parlando di “scene inaccettabili” e difendendo la linea della fermezza.
Durante la seduta del Consiglio comunale, l’assessora al Lavoro Chiara Marciani e la presidente del Consiglio Vincenza Amato hanno chiesto la sospensione immediata della procedura di click day, denunciando “un fallimento organizzativo che rischia di alimentare ulteriormente la tensione sociale”.
È previsto per venerdì 11 luglio un nuovo presidio davanti alla Questura, annunciato dai movimenti dei disoccupati. Intanto, si attendono verifiche tecniche e istituzionali sul funzionamento della piattaforma e sulla trasparenza della procedura.