Un nuovo sviluppo nelle indagini sulla sparatoria avvenuta nella notte tra il 22 e il 23 giugno a Foria di Centola: è stato arrestato uno dei presunti complici del ladro ucciso dal proprietario della villetta presa di mira da una banda. Si tratta di un cittadino albanese, ora in custodia cautelare con l’accusa di tentato furto in abitazione, rapina impropria e porto abusivo di arma da fuoco.
Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, tre uomini si sarebbero introdotti nottetempo nella villetta di una coppia, situata in una zona isolata di Foria. Il proprietario, armato di fucile, avrebbe sorpreso i ladri e reagito sparando. Da lì la situazione sarebbe rapidamente degenerata in una violenta sparatoria: uno dei presunti ladri è rimasto ucciso, un altro ferito gravemente, mentre il terzo sarebbe riuscito a fuggire.
Il corpo del giovane ucciso, un 25enne albanese, è stato occultato nelle campagne di San Severino di Centola. Il cadavere è stato ritrovato solo alcuni giorni dopo, il 25 giugno, grazie alla confessione del proprietario, attualmente indagato per omicidio volontario e occultamento di cadavere.
Il nuovo arresto rappresenta un passo significativo nell’inchiesta condotta dai Carabinieri della compagnia di Sapri e coordinata dalla Procura di Vallo della Lucania. Il fermato è lo stesso uomo rimasto ferito durante la sparatoria, rintracciato e sottoposto a fermo dopo le cure ospedaliere.
A suo carico, oltre alle gravi accuse già menzionate, vi sarebbe il possesso illecito di un’arma da fuoco, circostanza che fa ipotizzare un livello di pericolosità maggiore rispetto a un semplice furto.
Le forze dell’ordine stanno ora cercando di individuare il terzo uomo, ancora in fuga, e chiarire definitivamente la dinamica dei fatti.
La posizione del proprietario della casa è ora al vaglio della magistratura. La sua versione dei fatti sostiene che avrebbe sparato solo dopo che i ladri avevano aperto il fuoco. Tuttavia, l’occultamento del cadavere complica la sua posizione legale.
Gli inquirenti dovranno stabilire con precisione chi abbia sparato per primo, se vi fossero reali elementi di pericolo per la vita del proprietario e della moglie, se la reazione rientri nei limiti della legittima difesa o configuri un eccesso punibile penalmente.
L’episodio ha alimentato un crescente senso di insicurezza nella zona del Cilento, dove si registrano da tempo furti e tentativi di effrazione in abitazioni isolate. In alcuni comuni limitrofi, come Futani, si stanno organizzando incontri tra cittadini, amministratori locali e forze dell’ordine per discutere misure di protezione e vigilanza.