Nel cuore del centro antico di Napoli, nel suggestivo chiostro del complesso di Santa Maria la Nova, potrebbe riposare un dei più affascinanti enigmi storici di sempre: la tomba di Vlad III di Valacchia, meglio noto come il conte Dracula.
Secondo ricerche recenti guidate dal professor Giuseppe Reale, direttore del complesso monumentale, è stata finalmente decifrata una misteriosa iscrizione su una tomba cinquecentesca nella cappella Turbolo. I primi risultati indicano che la scritta è un vero e proprio elogio funebre dedicato a Vlad III, sostenendo quindi l’ipotesi che le sue spoglie siano lì custodite.
L’idea che Dracula possa trovarsi a Napoli nasce già nel 2014, basata su dettagli artistici unici, come un bassorilievo con un drago, simbolo dell’Ordine del Drago, ordine cavalleresco al quale Vlad II Dracul fu affiliato e due sfingi egizie, richiamanti Tebe (“Tepe”), interpretate come un gioco sul cognome Tepes.
Questi elementi, mai visti su tombe rinascimentali napoletane, indicano una connessione con la famiglia di Vlad.
Secondo le ricerche, Vlad III non sarebbe morto in battaglia come tradizionalmente creduto, ma catturato dai Turchi. La figlia, Maria Balsa, rifugiatasi nel Regno di Napoli adottata da una famiglia locale, avrebbe riscattato il padre e lo avrebbe sepolto nella tomba del suocero, Matteo Ferrillo, conte di Muro.
Ci sono già prove importanti, ma il dibattito resta aperto. L’iscrizione è stata interpretata come dedica a Vlad, e si attendono conferme ufficiali. La comunità storica resta scettica: non ci sono documenti ufficiali comprovanti l’esistenza di una figlia di Vlad o la traslazione delle spoglie.
Oggi, il sepolcro considerato “la tomba di Dracula” è visitabile nel chiostro minore. Lo circondano simboli intriganti come il drago del cimiero, presunto stemma araldico e le due sfingi stilizzate, richiamo all’occulto.
La decifrazione dell’iscrizione nella cappella Turbolo rappresenta un passo importante: per la prima volta, si ha un possibile elogio funebre per Vlad III inciso su una tomba napoletana. Se confermato, questo potrebbe riscrivere la leggenda di Dracula, spostandone le radici dalla Transilvania a Napoli.
In attesa dei riscontri ufficiali o di analisi scientifiche sui resti, il mistero continua, rendendo Santa Maria la Nova un luogo di culto storico, culturale e mitologico, perfetto per appassionati di storia e amanti del brivido.