Un agente scelto della Polizia Penitenziaria in servizio presso l’I.P.M. di Nisida, a Napoli, è stato sottoposto agli arresti domiciliari con l’accusa di atti sessuali compiuti con un detenuto minorenne all’interno della struttura. Le ipotesi investigative parlano di condotte avvenute nel corso del mese di giugno
L’indominio è partito da un’indagine interna gestita dal Nucleo Investigativo Centrale e dal Nucleo Investigativo Regionale della Polizia Penitenziaria di Napoli, portando all’applicazione della misura cautelare a carico dell’agente.
Il capo del Dipartimento per la Giustizia Minorile e di Comunità, Antonio Sangermano, ha diffuso un comunicato dichiarando: “Ho trasmesso notizia di reato al Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Napoli, Nicola Gratteri, richiedendo accertamenti rigorosi e l’adozione di misure adeguate; si tratta di un’ipotesi investigativa di inaudita gravità”.
Il fatto ha sollevato forti preoccupazioni sulla sicurezza e sul controllo all’interno dell’unico istituto penale per minorenni della Campania, collocato sull’isola di Nisida, e chiamato a garantire protezione e riabilitazione per i giovani detenuti.