Serata di paura nella tranquilla frazione collinare di Foria di Centola, nel Cilento. Tre uomini si sono introdotti all’interno di una villetta con l’intento di compiere un furto, ma il proprietario, un uomo di circa 60 anni, ha reagito con decisione: ha afferrato il suo fucile da caccia legalmente detenuto e ha sparato un colpo, colpendo uno dei ladri. Il malvivente, un giovane albanese tra i 20 e i 28 anni, è rimasto gravemente ferito.
L’episodio si è verificato intorno alle 22 di domenica 22 giugno. Il proprietario era in casa con la moglie e i figli quando ha udito strani rumori provenienti dal piano inferiore. Insospettito, ha preso il suo fucile e si è diretto verso la fonte dei rumori, sorprendendo tre individui intenti a rubare.
Di fronte alla minaccia, l’uomo ha esploso un colpo, che ha raggiunto uno dei ladri all’altezza del torace e della spalla. I due complici sono fuggiti a piedi nel buio della notte, facendo perdere le proprie tracce.
Il ferito è stato immediatamente soccorso dai sanitari del 118, giunti sul posto insieme ai carabinieri della Stazione di Centola e del Nucleo Operativo Radiomobile di Sapri. In condizioni critiche, il giovane è stato trasportato all’ospedale “San Luca” di Vallo della Lucania dove è stato sottoposto a un delicato intervento chirurgico. Successivamente, vista la gravità delle ferite, è stato trasferito in elicottero al Cardarelli di Napoli.
Non si esclude che anche un secondo ladro possa essere rimasto ferito, ma le indagini sono ancora in corso per confermarlo.
Il proprietario dell’abitazione è stato condotto in caserma per essere interrogato. È stato sottoposto a test dello STUB (per la verifica dello sparo) e al momento risulta indagato per eccesso colposo di legittima difesa, ma non è stato arrestato. Le forze dell’ordine stanno acquisendo testimonianze e analizzando le immagini delle telecamere di sorveglianza della zona.
I carabinieri sono ora sulle tracce dei due complici fuggiti. È in corso un’ampia operazione di ricerca nell’area, anche con l’ausilio di droni e unità cinofile.
L’episodio riaccende il dibattito sulla legittima difesa domiciliare, tema da anni al centro dell’attenzione pubblica e politica. In Italia, la legge prevede che chi si trovi in una condizione di pericolo immediato per sé o per i propri cari possa reagire, ma la reazione deve essere proporzionata alla minaccia.
Il proprietario rischia ora un’incriminazione, qualora si stabilisse che l’uso dell’arma sia stato eccessivo rispetto al pericolo effettivo.
L’evoluzione del caso sarà cruciale per determinare la portata giudiziaria dell’episodio, mentre in paese crescono preoccupazione e solidarietà verso il proprietario. Le prossime ore potrebbero essere decisive anche per identificare i ladri in fuga.