Nuovo sviluppo nell’inchiesta sul tragico incidente della Funivia del Faito, avvenuto lo scorso 17 aprile e costato la vita a quattro persone. La Procura di Torre Annunziata ha notificato un avviso di garanzia all’Ente Autonomo Volturno (EAV), gestore dell’impianto, portando così a 26 il numero complessivo degli indagati.
Il provvedimento segue le indagini coordinate dal procuratore Nunzio Fragliasso e si aggiunge alle iscrizioni già effettuate nei confronti di tecnici, dirigenti, manutentori e consulenti. Tra gli indagati figura anche il presidente dell’EAV, Umberto De Gregorio.
Le ipotesi di reato a carico degli indagati sono gravi: disastro colposo, omicidio colposo plurimo e lesioni colpose.
Secondo la Procura, le responsabilità riguarderebbero omissioni nei controlli, nella manutenzione e nella gestione della sicurezza dell’impianto, il cui cedimento ha provocato la caduta della cabina lungo il versante del Monte Faito.
Nel frattempo, la magistratura ha disposto un accertamento tecnico irripetibile per fare piena luce sulle cause dell’incidente. L’incarico sarà formalmente conferito il 19 giugno alle ore 15. Alcuni degli indagati hanno già chiesto un incidente probatorio, volto a garantire la validità delle prove anche in sede processuale.
Si tratta di un passaggio cruciale per stabilire la catena di responsabilità tecnica, gestionale e amministrativa che avrebbe potuto contribuire alla tragedia.
La caduta della cabina provocò la morte di Carmine Parlato, dipendente EAV, Janan Suliman, turista israelo-palestinese, Elaime Margaret e Graeme Derek Winn, turisti britannici. Il fratello di Janan, Thabet Suliman, è rimasto gravemente ferito ed è tuttora in cura.
In una nota ufficiale, l’EAV ha dichiarato che l’avviso di garanzia era atteso, in quanto già notificato in occasione dell’accertamento tecnico avviato lo scorso 23 maggio e poi sospeso. L’ente ha inoltre chiarito che non risultano contestati reati di falso né all’ente stesso né al presidente De Gregorio.
“Siamo parte lesa di questo disastro e collaboriamo con la magistratura per fare piena luce su quanto accaduto”, ha affermato il presidente EAV.
Il prossimo passaggio dell’inchiesta, a partire dal 19 giugno, sarà determinante per acquisire elementi tecnici utili alla ricostruzione del disastro. Le indagini si concentrano sul cedimento del cavo trainante e sull’eventuale mancato funzionamento dei sistemi di sicurezza e frenata.
L’obiettivo è accertare se vi siano stati errori progettuali, carenze nella manutenzione ordinaria o negligenze nei controlli, tali da compromettere l’incolumità dei passeggeri.