Un tragico episodio ha scosso l’Italia intera questa mattina, giovedì 12 giugno. Il Brigadiere Capo dei Carabinieri Carlo Legrottaglie, 59 anni, è stato ucciso durante un intervento operativo alle prime luci dell’alba. Il militare, in servizio presso l’Aliquota Radiomobile della Compagnia di Francavilla Fontana, in provincia di Brindisi, è stato colpito mortalmente da colpi d’arma da fuoco esplosi da uno dei malviventi coinvolti in una rapina a un distributore di carburante.
Tutto è iniziato intorno alle 7 quando una pattuglia è intervenuta in seguito alla segnalazione di una rapina presso un distributore nella zona industriale della città. I rapinatori, a bordo di una Lancia Y scura, non si sono fermati all’alt intimato dai carabinieri, dando il via a un inseguimento nelle campagne tra Francavilla Fontana e Grottaglie.
Durante l’inseguimento, l’auto dei fuggitivi ha speronato la vettura dei militari. In quel momento, uno dei malviventi è sceso e ha aperto il fuoco contro Legrottaglie, colpendolo a morte. L’uomo, secondo quanto riferito dai colleghi, era prossimo alla pensione: mancavano poche settimane al suo ultimo giorno di servizio.
Dopo l’omicidio del carabiniere, i criminali si sono dati alla fuga a piedi nelle campagne. Le forze dell’ordine hanno avviato immediatamente un’imponente caccia all’uomo. Poco dopo, i due sospetti sono stati intercettati in una masseria tra Grottaglie e Martina Franca da agenti della Polizia di Stato appartenenti alla squadra dei “Falchi”.
Nel secondo conflitto a fuoco, uno dei malviventi, Michele Mastropietro, 59 anni, originario di Carosino e con numerosi precedenti penali, è stato ucciso. Il complice, Camillo Giannattasio, è stato fermato e portato in caserma a Martina Franca, dove si trova attualmente sotto interrogatorio.
Carlo Legrottaglie viveva a Ostuni con la sua famiglia: lascia la moglie e due figlie. Era conosciuto dai colleghi per la dedizione al lavoro, l’equilibrio e il senso del dovere. Il suo nome si aggiunge purtroppo alla lunga lista di uomini in divisa caduti mentre servivano lo Stato.
Il comandante provinciale dei Carabinieri ha ricordato Legrottaglie con commozione: “Carlo era un esempio per tutti noi, una guida. Oggi perdiamo un fratello”.
Non sono mancate le reazioni da parte del mondo politico e istituzionale. Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha espresso “profondo dolore e vicinanza alla famiglia e all’Arma”, sottolineando come “colpire un uomo in divisa significhi colpire la Repubblica stessa”.
Anche il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha voluto esprimere la sua partecipazione al lutto, definendo l’accaduto “un atto vile e gravissimo, che non resterà impunito. Lo Stato risponderà con fermezza”.
Il generale Teo Luzi, comandante dell’Arma dei Carabinieri, ha sottolineato l’importanza di garantire sempre maggior tutela agli uomini e alle donne in uniforme, chiedendo un rafforzamento dei mezzi e del personale nei territori più esposti a rischi operativi.
Le indagini sono coordinate dalla Procura di Brindisi. Il procuratore Raffaele Casto, giunto sul luogo dell’omicidio, ha dichiarato: “Non ci fermeremo finché non sarà chiarita ogni responsabilità. La giustizia sarà inflessibile”.
L’episodio riapre il dibattito sulla sicurezza dei militari e la necessità di dotazioni più moderne e mezzi più efficaci per affrontare situazioni ad alto rischio.