Oggi, mercoledì 4 giugno, la città di Afragola ha reso l’ultimo commosso saluto a Martina Carbonaro, la 14enne brutalmente uccisa dall’ex fidanzato Alessio Tucci. Una folla silenziosa e addolorata si è riunita nella Basilica Pontificia di Sant’Antonio di Padova, dove si sono svolti i funerali in un clima di profonda partecipazione e dolore collettivo.
Il sindaco Antonio Pannone ha proclamato il lutto cittadino, invitando la popolazione a unirsi nel cordoglio per una perdita che ha scosso l’intera comunità. Migliaia di persone hanno affollato il piazzale antistante la Basilica, dove è stato installato un maxischermo per permettere a tutti di seguire la cerimonia. All’arrivo del feretro, accompagnato dai Carabinieri in alta uniforme, la folla ha accolto Martina con un lungo applauso e cori di “Giustizia!”.
Durante l’omelia, l’arcivescovo di Napoli, cardinale Domenico Battaglia, ha pronunciato parole forti e toccanti: “Martina è morta per mano della violenza. È morta per mano di un ragazzo che non ha saputo reggere un rifiuto, un limite, una libertà, togliendo il futuro non solo a Martina ma anche a se stesso! Martina è morta per un’idea malata dell’amore. Un’idea ancora troppo diffusa, troppo tollerata, troppo silenziosa.”
Il cardinale ha poi aggiunto: “Se amare ti fa male, non è amore. Se per amore devi annullarti, non è amore.”
Tra i presenti, oltre ai familiari e amici di Martina, anche rappresentanti delle istituzioni, tra cui il prefetto di Napoli, Michele di Bari, e il sottosegretario Pina Castiello. La Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha inviato una corona di fiori, deposta sul sagrato della Basilica.
Durante la cerimonia, momenti di commozione e rabbia si sono alternati: alcuni presenti hanno gridato “Martina è viva!”, esprimendo il desiderio che la sua memoria resti viva e che la sua morte non sia vana.
L’autopsia, eseguita dalla dottoressa Raffaella Salvarezza, ha rivelato che Martina non è morta immediatamente, ma dopo una lunga agonia causata da gravi ferite alla testa. Questi risultati sollevano interrogativi sulla possibilità che un intervento tempestivo avrebbe potuto salvarla.
Alessio Tucci, reo confesso dell’omicidio, è stato trasferito dal carcere di Poggioreale a un altro penitenziario per motivi di sicurezza.