Il professore di Marigliano, Stefano Addeo, al centro di una bufera mediatica per un post su Facebook in cui augurava alla figlia della premier Giorgia Meloni la stessa sorte di Martina Carbonaro, la 14enne uccisa ad Afragola, ha tentato il suicidio ingerendo una massiccia dose di farmaci e alcol. L’uomo è stato ricoverato in codice rosso all’ospedale di Nola, ma non sarebbe in pericolo di vita.
Prima del gesto, Addeo aveva contattato la dirigente scolastica dell’istituto dove insegna, che ha prontamente allertato i carabinieri. In una lettera aperta alla premier, il docente ha chiesto scusa, definendo il suo post “una frase infelice, inadeguata, inaccettabile” e affermando di assumersi ogni responsabilità.
Addeo ha dichiarato di non aver retto “all’accanimento mediatico” seguito alla pubblicazione del post, riferendo di aver ricevuto minacce di morte e insulti. Ha anche affermato di aver cancellato il post non per paura, ma perché si era reso conto dell’errore commesso.
Il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara ha annunciato l’adozione di provvedimenti disciplinari nei confronti del docente, sottolineando l’importanza del ruolo degli insegnanti nell’educare al rispetto.
La vicenda ha suscitato reazioni nel mondo politico: il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha espresso solidarietà alla premier Meloni, mentre quest’ultima ha denunciato un “clima violento e malato” in cui si arriva ad augurare la morte a un figlio per colpire un genitore.