Martina Carbonaro, una ragazza di 14 anni di Afragola, è stata brutalmente uccisa dall’ex fidanzato Alessio Tucci, 19 anni, che ha confessato il delitto. Il corpo di Martina è stato ritrovato in un edificio abbandonato vicino all’ex stadio Moccia, nascosto sotto un cumulo di detriti. Tucci ha ammesso di averla colpita e uccisa con una pietra durante un incontro, motivando il gesto con la fine della loro relazione.
Martina era una studentessa brillante con una grande passione per la cucina. Sognava di diventare chef e spesso condivideva sui social le sue creazioni culinarie. La sua famiglia la descriveva come una ragazza solare, piena di vita e con tanti sogni nel cassetto.
Frequentava l’istituto Torrente di Casoria. Sul sito dell’istituto è stata pubblicata una nota di cordoglio: “Tutta la comunità dell’Istituto Torrente si stringe intorno alla famiglia di Martina, in questo momento di immenso dolore.”
La relazione tra Martina e Alessio era iniziata quando lei aveva solo 12 anni. Dopo due anni, Martina aveva deciso di interrompere il rapporto a causa di comportamenti violenti da parte di Alessio. La madre di Martina, Enza Cossentino, ha raccontato che la figlia aveva deciso di lasciarlo dopo che lui le aveva dato uno schiaffo.
La tragica morte di Martina ha sconvolto la comunità di Afragola. Numerosi messaggi di cordoglio e fiori sono stati lasciati sul luogo del ritrovamento del corpo.
Gli amici e i cittadini, la gente comune, gli abitanti di Afragola, la descrivono come una ragazza radiosa e piena di vita. Nessuno avrebbe mai immaginato che quella relazione potesse sfociare in un tragico epilogo. Non solo per questo il suo femminicidio ha suscitato commozione e indignazione. Il suo volto, la sua storia, il suo nome sono già diventati il simbolo di una generazione che chiede protezione e rispetto. La sua memoria vivrà nel cuore di chi l’ha conosciuta e ammirata per la sua dolcezza e vitalità.