Un duro colpo alla criminalità organizzata è stato inferto questa mattina, mercoledì 28 maggio, dai Carabinieri del Nucleo Investigativo del Gruppo di Castello di Cisterna, che, nell’ambito di un’indagine coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Napoli, hanno eseguito un’ordinanza cautelare nei confronti di 21 persone. Di queste, 19 sono state condotte in carcere, mentre due sono finite agli arresti domiciliari.
I soggetti coinvolti sono gravemente indiziati – a vario titolo – di reati che vanno dall’associazione di tipo mafioso all’associazione per delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti, passando per la detenzione e il porto di armi, lo spaccio di droga, la tentata estorsione e altri delitti aggravati dal metodo mafioso e dalle finalità mafiose.
L’indagine ha messo in luce l’esistenza di due distinte organizzazioni criminali radicate nei territori di Somma Vesuviana e Sant’Anastasia, entrambe ritenute legate al potente clan Mazzarella, storico cartello camorristico con base a Napoli.
La prima delle due consorterie, secondo quanto emerso dalle indagini, sarebbe attivamente coinvolta nel traffico di stupefacenti e nella gestione di diverse piazze di spaccio, con una struttura ben organizzata che dispone di uomini, mezzi e armi per controllare il territorio e garantire le attività illecite.
La seconda invece sarebbe maggiormente impegnata sul fronte delle estorsioni, con richieste sistematiche ai danni di imprenditori e commercianti locali, finalizzate al sostentamento degli affiliati detenuti e delle loro famiglie. Le pressioni esercitate sarebbero state particolarmente violente, in linea con il metodo mafioso tipico del clan di appartenenza.
Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, le due organizzazioni – pur agendo con una certa autonomia nei rispettivi territori – avrebbero instaurato un rapporto funzionale e sinergico con il clan Mazzarella, rafforzando il controllo del territorio in aree strategiche del Vesuviano. Tale dominio si sarebbe manifestato non solo attraverso la violenza e l’intimidazione, ma anche con una fitta rete di complicità e connivenze che ha reso difficile l’emersione delle attività criminali.