La Campania si conferma tra le regioni italiane con la più bassa qualità della vita, secondo l’indagine annuale del Sole 24 Ore. La classifica, basata su 90 indicatori suddivisi in sei macroaree (ricchezza e consumi; affari e lavoro; ambiente e servizi; demografia, salute e società; giustizia e sicurezza; cultura e tempo libero), vede le province campane occupare le posizioni più basse.
Napoli si posiziona al 106° posto su 107 province, precedendo solo Reggio Calabria. La città registra performance particolarmente negative in diverse categorie: ultima per ricchezza e consumi, terzultima per giustizia e sicurezza, e 101ª per ambiente e servizi. Anche il benessere delle fasce d’età più giovani è critico, con Napoli al 104° posto per il benessere di bambini e giovani su 107 città italiane.
Le altre province della Campania mostrano risultati contrastanti. Avellino è la prima tra le province campane, al 73° posto, seguita da Benevento al 76°, entrambe in lieve miglioramento rispetto all’anno precedente. Salerno si colloca al 92° posto, mentre Caserta è al 101°, entrambe in calo rispetto all’anno precedente.
La Campania presenta criticità in vari indicatori. Ad esempio, Caserta è ultima per speranza di vita a 65 anni e per posti letto nelle RSA. Salerno è ultima per aree sportive disponibili. Napoli è ultima per speranza di vita a 65 anni e registra un alto consumo di farmaci per la depressione.
La classifica del Sole 24 Ore evidenzia le persistenti difficoltà della Campania in termini di qualità della vita. Le criticità in ambiti fondamentali come salute, servizi e ambiente richiedono interventi mirati per migliorare le condizioni di vita dei cittadini.