L’aeroporto internazionale di Napoli-Capodichino sarà chiuso per 42 giorni, dal 19 gennaio al 1° marzo 2026, per consentire lavori di manutenzione straordinaria alla pista di volo.
Lo scalo partenopeo necessita del rifacimento completo dell’asfalto della sua unica pista, la RWY06/24. Si tratta di un intervento programmato e necessario, volto a garantire la sicurezza e la funzionalità dell’infrastruttura, alla luce dell’intenso traffico aereo registrato negli ultimi anni.
La chiusura rientra in un più ampio progetto di ammodernamento, che prevede un investimento complessivo di circa 20 milioni di euro.
Lo scalo di Capodichino è gestito dalla Gesac, la società concessionaria fino al 2045, che amministra anche l’aeroporto di Salerno “Costa d’Amalfi-Cilento”. La scelta del periodo invernale non è casuale.
L’intervento è stato pianificato in una fase dell’anno storicamente caratterizzata da una riduzione del traffico aereo, con l’obiettivo di minimizzare i disagi per passeggeri e compagnie.
Secondo quanto affermato da Gesac in una nota, la concessionaria ha informato tempestivamente i lavoratori e le compagnie aeree, che potranno riorganizzare la propria programmazione in base alle nuove esigenze operative e commerciali. Una parte del traffico verrà temporaneamente trasferita sull’aeroporto di Salerno, che rientra nella stessa gestione e opera come supporto al sistema aeroportuale regionale.
L’operazione sarà condotta nel rispetto dei limiti di capacità imposti dall’ENAC e sulla base delle richieste di slot ricevute.
La chiusura dello scalo ha sollevato preoccupazioni tra le istituzioni locali.
Tra le ipotesi al vaglio, l’istituzione o il potenziamento di navette bus sostitutive che colleghino Napoli con gli aeroporti più vicini, come Salerno “Costa d’Amalfi-Cilento” e gli scali romani di Fiumicino e Ciampino. Inoltre, si sta valutando il potenziamento dell’offerta ferroviaria da e per Salerno e Roma durante il periodo della chiusura.
La chiusura di Capodichino rappresenta una sfida significativa per la mobilità e l’economia della Campania, ma anche un’opportunità per rafforzare e diversificare l’infrastruttura logistica regionale, valorizzando l’intermodalità e il potenziale ancora inespresso dell’aeroporto salernitano.
Con l’adeguata pianificazione e collaborazione tra enti pubblici, gestori e operatori, l’impatto dei lavori potrà trasformarsi in un’occasione per modernizzare l’intero comparto e garantire, anche in futuro, maggiore resilienza al sistema aeroportuale della Campania.