Tra le persone finite in manette nella vasta operazione che ha stroncato i piani criminali del clan Sarno 2.0, figura anche Antonio Sarno, figlio dell’ex boss Ciro Sarno detto ‘o Sindaco.
Antonio Sarno detto “tartaro” è finito in manette insieme al padre e agli zii Pasquale e Vincenzo, nell’ambito di un’operazione coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Firenze. Le accuse includono associazione per delinquere finalizzata a reati fiscali, estorsione aggravata dal metodo mafioso, autoriciclaggio e violazioni delle norme sull’immigrazione.
Nel 2021, Antonio Sarno era stato assolto nel processo di primo grado relativo all’omicidio di Paolo Colaiacolo, avvenuto nel 1998. L’accusa lo riteneva mandante dell’omicidio, considerato un’epurazione interna al clan Sarno. Nella fattispecie, Antonio Sarno, dopo un colloquio in carcere con il padre Ciro, avrebbe incaricato i gregari di uccidere Coloiacolo. Tuttavia, la Corte d’Assise di Napoli ha ritenuto non convincenti le accuse mosse dai collaboratori di giustizia Vincenzo Sarno, Carmine Esposito e Ciro Esposito, portando all’assoluzione di Antonio Sarno. Nel medesimo processo, Nicola Martinez e Antonio Tubello sono stati condannati a trent’anni di reclusione.
L’operazione eseguita lo scorso 20 maggio ha portato a dodici misure cautelari, inclusi arresti domiciliari e interdizioni da incarichi direttivi. Le indagini hanno rivelato che i fratelli Sarno avrebbero tentato di riorganizzare le attività del clan in Toscana, in particolare a Prato, sfruttando la reputazione criminale acquisita a Napoli. Avrebbero cercato di infiltrarsi nel settore del trasporto di rifiuti tessili, collaborando con imprenditori locali. Sono stati effettuati sequestri di beni e conti correnti per un valore di quasi un milione di euro in Toscana, Liguria, Campania e Friuli Venezia Giulia.
Antonio Sarno, amico dei fratelli De Micco, fin da bambini, non avrebbe mai smesso di frequentare Ponticelli, anche dopo la decisione del padre di collaborare con la giustizia.