Sabato 17 maggio, Venezia è stata teatro di una tragedia che ha spezzato la vita di Anna Chiti, una studentessa di 17 anni dell’Istituto Nautico di Venezia.
Al suo primo giorno di lavoro su un catamarano, durante le operazioni di ormeggio nella Marina di Sant’Elena, Anna è caduta in acqua, rimanendo impigliata in una cima che l’ha trascinata verso l’elica dell’imbarcazione.
Nonostante l’intervento tempestivo del comandante e dei soccorritori, la giovane è deceduta a causa delle gravi ferite riportate.
Anna, originaria di Treviso e residente a Malcontenta, era appassionata di mare e vela. Frequentava il quarto anno dell’indirizzo “Trasporti e logistica” e sognava di diventare ufficiale di coperta.
Il preside del suo istituto la ricorda come una ragazza piena di vita, generosa e sempre pronta ad aiutare i compagni in difficoltà.
Le autorità stanno indagando sull’accaduto, esaminando le registrazioni delle telecamere di sorveglianza e verificando la regolarità del contratto di lavoro di Anna.
Al momento, non risultano indagati.
La comunità scolastica e cittadina è profondamente scossa da questa perdita, che riporta l’attenzione sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, soprattutto per i giovani che si affacciano per la prima volta al mondo professionale.