A distanza di un mese dall’incidente che ha colpito la funivia del Monte Faito gestita dall’EAV, in cui hanno perso la vita quattro persone e un’altra è rimasta gravemente ferita, le indagini hanno portato all’iscrizione di 25 persone nel registro degli indagati, in vista dell’incidente probatorio.
L’incidente è avvenuto nel pomeriggio dello scorso 17 aprile, quando il cavo traente della funivia si è spezzato, causando la caduta di una delle cabine in un dirupo sottostante. A bordo vi erano cinque persone: quattro di loro hanno perso la vita, tra cui il macchinista dell’EAV e tre turisti stranieri, mentre un giovane è rimasto gravemente ferito. Le condizioni meteorologiche avverse, con vento forte e nebbia, hanno complicato le operazioni di soccorso.
La Procura di Torre Annunziata ha avviato un’inchiesta per disastro colposo e omicidio colposo plurimo. Le indagini si concentrano su diversi aspetti: la manutenzione dell’impianto, il funzionamento dei freni di emergenza e le condizioni meteorologiche al momento dell’incidente. È emerso che la funivia era stata riaperta il 10 aprile, dopo la pausa invernale, e che erano stati effettuati controlli di manutenzione ordinaria e straordinaria.
Secondo quanto riportato dall’ANSA, 25 persone sono state iscritte nel registro degli indagati in vista dell’incidente probatorio. Tra questi figurano dirigenti e dipendenti dell’EAV, responsabili della gestione e manutenzione dell’impianto. L’incidente probatorio servirà a raccogliere prove utili per accertare eventuali responsabilità penali.
L’EAV ha espresso piena fiducia nella magistratura e ha assicurato la massima collaborazione con gli inquirenti. Nel frattempo, l’impianto della funivia è stato posto sotto sequestro per consentire gli accertamenti tecnici. Le famiglie delle vittime e l’opinione pubblica chiedono chiarezza e giustizia per quanto accaduto.