Il 3 maggio si celebra la Giornata Mondiale della Libertà di Stampa, ma il 2025 si apre con un bilancio allarmante per l’Italia e il mondo intero. Secondo l’ultimo rapporto di Reporter Senza Frontiere (RSF), la libertà di stampa ha raggiunto il suo minimo storico a livello globale, con oltre la metà della popolazione mondiale che vive in Paesi dove l’informazione è “molto gravemente compromessa”.
Italia: un crollo preoccupante nella classifica RSF
L’Italia scivola al 49° posto su 180 Paesi, perdendo tre posizioni rispetto al 2024. Si tratta del peggior risultato tra le nazioni dell’Europa occidentale, superata persino da Stati come Samoa, Tonga e Belize. Il punteggio assegnato al nostro Paese è di 68,01, in calo rispetto ai 69,8 dell’anno precedente.
Le cause: mafia, querele temerarie e pressioni politiche
Secondo RSF, la libertà di stampa in Italia è minacciata da diversi fattori:
Organizzazioni mafiose, soprattutto nel Sud, che intimidiscono i giornalisti.
Gruppi estremisti violenti che agiscono contro la stampa.
Pressioni politiche, in particolare tentativi di limitare la cronaca giudiziaria attraverso leggi bavaglio e l’uso di querele temerarie (SLAPP).
Questi elementi contribuiscono a un clima di autocensura e insicurezza tra i professionisti dell’informazione.
Giornalisti minacciati: i numeri dell’Osservatorio Ossigeno
Nel 2024, l’Osservatorio Ossigeno per l’Informazione ha documentato 516 casi di minacce e intimidazioni rivolte a giornalisti, blogger e divulgatori italiani. Dal 2006, sono stati registrati oltre 7.500 episodi simili. Tra le vittime figurano anche volti noti del giornalismo televisivo, a testimonianza della pervasività del fenomeno.
Oltre alle minacce fisiche e legali, i giornalisti italiani affrontano una crescente precarietà economica. La concentrazione della proprietà dei media in poche mani, spesso legate a interessi politici o economici, limita l’indipendenza editoriale e favorisce l’autocensura. La pressione degli inserzionisti e la mancanza di sostegno pubblico aggravano ulteriormente la situazione.
A livello globale, il 2024 è stato un anno tragico per la libertà di stampa. Secondo Articolo21, almeno 124 operatori dell’informazione sono stati uccisi, due terzi dei quali nella Striscia di Gaza. In Pakistan, sette giornalisti sono stati assassinati, soprattutto nella provincia del Belucistan.
La Giornata Mondiale della Libertà di Stampa 2025 si celebra in un contesto di crescente preoccupazione per la libertà di informazione. In Italia, le minacce fisiche, le pressioni legali e la precarietà economica dei giornalisti delineano un quadro allarmante. È fondamentale che istituzioni, società civile e cittadini si mobilitino per difendere il diritto all’informazione libera e indipendente, pilastro imprescindibile di ogni democrazia.