Il 24 aprile 1945 è una data cruciale nella storia dell’Italia contemporanea: è il giorno in cui prese avvio, in maniera coordinata e definitiva, l’insurrezione generale contro l’occupazione nazifascista nel nord del Paese. Fu il preludio alla Liberazione del 25 aprile, oggi celebrata come festa nazionale. Ma prima della festa, ci fu la lotta. E il 24 fu il giorno in cui il Paese decise di rialzare la testa.
In quella giornata, i Comitati di Liberazione Nazionale (CLN), organismi politici clandestini che riunivano forze partigiane e antifasciste, diramarono l’ordine di insurrezione in tutta l’Italia settentrionale. Da Torino a Milano, da Genova a Bologna, partigiani e cittadini armati si mobilitarono per cacciare definitivamente le truppe naziste e le milizie della Repubblica Sociale Italiana (RSI).
Le città vennero liberate una dopo l’altra: Milano insorse il 24 e fu liberata il 25 aprile, quando il CLN Alta Italia proclamò la presa del potere “a nome del popolo italiano”. Lo stesso giorno, Benito Mussolini tentò la fuga verso la Svizzera, ma fu catturato e giustiziato dai partigiani tre giorni dopo, a Dongo, sul lago di Como.
Il 24 aprile fu dunque il giorno della svolta: la Resistenza armata, dopo mesi di sacrifici e repressioni, scattò in modo coordinato e riuscì a ribaltare le sorti del conflitto nel Paese. A differenza delle offensive militari alleate, fu un movimento popolare interno a guidare la liberazione: uomini e donne, giovani e anziani, operai e contadini, tutti uniti contro l’oppressione.
L’insurrezione del 24 aprile non fu solo una vittoria militare, ma anche un atto di riscatto morale e politico. Dopo vent’anni di dittatura e due di guerra civile, l’Italia scelse di liberarsi da sola, riconquistando dignità e sovranità.
Questa pagina della storia è il fondamento della Repubblica Italiana, nata poco dopo, il 2 giugno 1946, e della sua Costituzione, frutto dell’incontro tra le varie anime della Resistenza: comunista, socialista, cattolica, liberale.
Ogni anno, la Liberazione viene celebrata il 25 aprile, ma è importante ricordare anche il 24: il giorno in cui si decise di combattere tutti insieme, il giorno in cui la Resistenza divenne rivolta popolare. Oggi, quel coraggio e quella unità sono ancora un faro per chi crede nella libertà, nella democrazia e nella giustizia sociale.