Don Salvatore Saggiomo, vice parroco della parrocchia San Massimiliano Kolbe di Giugliano in Campania, è stato recentemente nominato Garante dei detenuti della provincia di Caserta. Una scelta che affonda le radici in un cammino di fede e impegno civile, maturato in oltre dieci anni di intensa attività nella pastorale carceraria.
La sua esperienza inizia come volontario nel carcere di Secondigliano, per poi diventare cappellano, ruolo che ancora oggi ricopre con profondo coinvolgimento umano e spirituale. Un’esperienza vissuta accanto a volti segnati dal dolore, dalla colpa e spesso dall’abbandono, che ha lasciato un’impronta indelebile nel suo ministero e nella sua visione del ruolo della Chiesa nella società.
Don Salvatore, però, è molto più di un sacerdote: è anche giornalista, redattore per una testata locale e cofondatore dell’associazione NCO – Niente Camorra Oggi, insieme a Gennaro Panzuto, ex collaboratore di giustizia, oggi attivista impegnato in prima linea nella divulgazione della cultura della legalità. Di questa realtà è presidente onorario. NCO nasce con l’obiettivo di rompere il silenzio intorno alla criminalità organizzata e costruire percorsi alternativi per i giovani del territorio, spesso attratti dalla retorica del potere criminale.
Instancabile promotore della legalità, Don Salvatore partecipa da anni a iniziative pubbliche e convegni istituzionali, portando avanti un messaggio di speranza, riscatto e impegno civile.
«Oggi sono chiamato ad adempiere a un ruolo ancora più delicato, un incarico che assumo a titolo gratuito con spirito di servizio, senso di responsabilità e profonda dedizione», ha dichiarato commentando la nomina. «Sono consapevole delle sfide che mi attendono, ma anche della speranza che posso riaccendere in chi vive il carcere. Il mio impegno è volto a garantire il rispetto della vita umana anche e soprattutto dietro le sbarre, perché chi sbaglia è giusto che paghi la sua pena, ma deve farlo con dignità, avendo davanti a sé sempre una possibilità di rinascita e riscatto».