Nel corso del primo pomeriggio di giovedì santo, 17 aprile, un grave incidente ha colpito la funivia del Monte Faito, nei pressi di Castellammare di Stabia.
Un cavo di trazione si è spezzato, causando la caduta di una cabina con a bordo cinque persone.
Quattro di esse hanno perso la vita, mentre una è rimasta gravemente ferita.
Le persone decedute nell’incidente sono: Carmine Parlato, 59 anni, macchinista della funivia e residente a Vico Equense, Elaine Margaret Winn, cittadina britannica, un altro turista britannico, il cui nome non è stato ancora reso noto e Suliman Janan, turista israeliana.
Il ferito, un uomo israeliano di mezza età, è stato trasportato in elicottero all’Ospedale del Mare di Napoli. Le sue condizioni sono critiche e la prognosi è riservata.
Al momento dell’incidente, un’altra cabina era sospesa sulla linea. I soccorritori sono riusciti a trarre in salvo dodici persone, tra cui turisti stranieri, utilizzando imbracature e corde. Le operazioni di salvataggio sono state rese difficili dalle avverse condizioni meteorologiche.
La Procura di Torre Annunziata ha aperto un’inchiesta per disastro colposo e omicidio colposo plurimo. Il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, ha richiesto un rapporto dettagliato all’Ente Autonomo Volturno (EAV), gestore della funivia, sottolineando l’importanza di accertare eventuali responsabilità.
Secondo le prime dichiarazioni, la funivia era stata sottoposta a regolari controlli di manutenzione e aveva ripreso il servizio solo una settimana prima dell’incidente. Tuttavia, le autorità stanno esaminando tutte le possibili cause del cedimento del cavo.
Il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha espresso il suo cordoglio alle famiglie delle vittime e ha assicurato il massimo impegno del governo per fare luce sull’accaduto. Anche il Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, ha manifestato la sua vicinanza ai familiari delle vittime e ha elogiato il lavoro dei soccorritori.
Questo tragico evento riporta alla memoria precedenti incidenti simili in Italia, come quello del 1960 sulla stessa funivia del Monte Faito e quello del 2021 al Mottarone, sottolineando l’importanza di garantire la sicurezza nei trasporti pubblici.