Altro che improvvisati “guardamacchine”. A Napoli, quella dei parcheggiatori abusivi è una vera e propria industria. Una S.P.A. illegale e pericolosa, radicata nei quartieri e capace di adattarsi perfettamente ai ritmi della città. Il secondo report del 2025 dei Carabinieri del Comando Provinciale di Napoli fotografa una realtà allarmante: da gennaio ad oggi sono già 226 le persone denunciate, con una media di due al giorno. E siamo appena ad aprile.
Un dato in netto aumento rispetto all’ultimo aggiornamento dello scorso agosto, quando le denunce complessive da inizio 2024 erano state 323. Il trend, dunque, è in crescita, a testimonianza di un fenomeno che continua a prosperare nonostante i controlli e le sanzioni.
Zone calde e presenze fisse
I carabinieri hanno intensificato i controlli nelle ultime settimane, soprattutto in vista delle festività pasquali e dei ponti del 25 aprile e 1 maggio. Le aree più colpite restano il Centro Storico, il Vomero, Fuorigrotta, Posillipo, ma anche comuni dell’area metropolitana come Castellammare di Stabia e Pozzuoli.
Molti degli abusivi sono volti noti alle forze dell’ordine, come nel caso clamoroso della donna denunciata 41 volte in un solo anno mentre presidiava la zona ospedaliera del Vomero. Non è un caso isolato: ci sono individui – uomini e donne – che gestiscono da anni vere e proprie postazioni “fisse”, davanti agli stadi, alle università, alle strutture sanitarie e ai locali notturni. In alcuni casi, i clienti arrivano perfino a lasciare loro le chiavi dell’auto.
Tariffe fisse e prezzi “su misura”
Nonostante l’inflazione, le tariffe imposte dagli abusivi restano invariate: 5 euro per gli scooter, 10 per le auto. Ma il “listino prezzi” può variare in base alla location o all’evento. Un esempio? Lo stadio Maradona: in occasione di partite importanti o concerti, il prezzo può salire in base al richiamo dell’evento. Stessa logica a Posillipo, dove viene applicato un sovrapprezzo persino per scattare una foto sulla terrazza panoramica.
Un sistema che va oltre la microcriminalità
Dietro l’apparenza di piccoli “fastidi urbani”, i parcheggiatori abusivi sono spesso legati a contesti di microcriminalità e criminalità organizzata. Le recenti operazioni condotte dal nucleo investigativo dei Carabinieri, su mandato della DDA di Napoli, hanno evidenziato legami diretti tra alcune postazioni e circuiti legati alla camorra.
Industria illegale e strategica
I Carabinieri continuano a colpire il fenomeno con attività di prevenzione e repressione. Non si tratta, come spesso si pensa, del “poveraccio che cerca di campare”, ma di soggetti che gestiscono un’attività illecita organizzata, con dinamiche da vera impresa. Seguono i flussi della città, si adattano agli orari della movida, agli eventi, alle tendenze. E riescono, purtroppo, a sopravvivere a ogni blitz.
Le forze dell’ordine promettono che i controlli proseguiranno senza sosta. Ma per sradicare un sistema così radicato – e talvolta “tollerato” – servirà anche un cambiamento culturale. Perché l’unico parcheggio sicuro è quello legale.