Il 16 aprile si celebra la Giornata Mondiale contro la Schiavitù Infantile, una ricorrenza istituita per sensibilizzare l’opinione pubblica sul dramma del lavoro minorile e sulla condizione di milioni di bambini costretti a vivere in situazioni di sfruttamento e privati dei loro diritti fondamentali.
Questa giornata nasce per ricordare Iqbal Masih, un bambino pakistano venduto come schiavo a soli quattro anni e diventato simbolo mondiale della lotta contro lo sfruttamento infantile. Dopo essere riuscito a fuggire dalla condizione di schiavitù, Iqbal ha denunciato la realtà dei bambini-schiavi, partecipando a conferenze internazionali e portando la sua testimonianza nel mondo. Fu assassinato il 16 aprile 1995, a soli 12 anni, probabilmente a causa del suo impegno.
La storia di Iqbal Masih
Iqbal nacque nel 1983 in un villaggio nei pressi di Lahore, in Pakistan. A causa dei gravi problemi economici della sua famiglia, a soli quattro anni fu venduto a un fabbricante di tappeti come forma di pagamento per un debito. Da quel momento, la sua infanzia fu segnata da giornate interminabili trascorse a tessere tappeti in condizioni disumane, legato al telaio e costretto a lavorare fino a 14 ore al giorno.
All’età di 10 anni riuscì a fuggire e si unì al Bonded Labour Liberation Front (BLLF), un’organizzazione pakistana che lotta contro il lavoro forzato. Iqbal divenne presto una figura carismatica e portavoce dei bambini-schiavi. Viaggiò all’estero, denunciando pubblicamente la realtà del lavoro minorile e attirando l’attenzione della comunità internazionale.
La sua determinazione contribuì all’abolizione di alcune pratiche di schiavitù minorile in Pakistan e all’attivazione di campagne globali contro lo sfruttamento.
Purtroppo, il suo impegno lo rese un bersaglio. Il 16 aprile 1995, mentre tornava a casa in bicicletta, fu assassinato. Le circostanze del suo omicidio restano ancora oggi avvolte nel mistero, ma molti ritengono che sia stato ucciso da gruppi legati all’industria del lavoro infantile.
La memoria di Iqbal continua a vivere, ispirando milioni di persone a combattere per la libertà, la giustizia e i diritti dei bambini.
Secondo le stime dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro (OIL), nel mondo ci sono ancora oltre 160 milioni di bambini coinvolti in forme di lavoro minorile, di cui circa la metà in condizioni pericolose per la loro salute e il loro sviluppo. Le cause principali sono la povertà, l’analfabetismo, i conflitti armati e le disuguaglianze sociali.
La giornata del 16 aprile rappresenta un’importante occasione per riflettere e agire. Scuole, associazioni, enti pubblici e privati promuovono eventi, campagne e iniziative educative per informare e mobilitare cittadini, istituzioni e governi.
Tra le azioni più significative:
Promuovere l’istruzione universale gratuita e di qualità.
Sostenere le organizzazioni che si battono contro lo sfruttamento minorile.
Richiedere leggi più efficaci e controlli più severi sulla filiera produttiva, per garantire che i prodotti acquistati non siano frutto del lavoro minorile.
Ricordare Iqbal Masih significa difendere il diritto di ogni bambino a vivere un’infanzia libera, sicura e felice.
“Un bambino, un insegnante, un libro e una penna possono cambiare il mondo”, diceva Malala Yousafzai.