Il Giovedì Santo, che nel 2025 cade il 17 aprile, è uno dei momenti più intensi della Settimana Santa e segna l’inizio del Triduo Pasquale, il cammino liturgico che conduce alla Pasqua. In questa giornata, la Chiesa celebra l’Ultima Cena di Gesù, durante la quale istituì l’Eucaristia e il sacerdozio ministeriale, e compì il gesto della lavanda dei piedi, simbolo di servizio e umiltà.
Il Giovedì Santo è un invito alla riflessione profonda, alla comunione e al servizio verso il prossimo. La celebrazione della Messa in Coena Domini è il cuore della liturgia del giorno: durante la funzione, il sacerdote ripete il gesto di Gesù lavando i piedi a dodici fedeli, rappresentando il comando dell’amore e della fraternità.
Oltre al significato liturgico, il Giovedì Santo è ricco di tradizioni popolari, specialmente nel Sud Italia. A Napoli e provincia, si conserva la consuetudine della visita ai “Sepolcri”, ovvero gli altari della reposizione allestiti nelle chiese dopo la Messa. Le famiglie e i gruppi di fedeli si spostano di chiesa in chiesa, spesso visitandone un numero dispari, in segno di devozione e penitenza.
In molti paesi della Campania si svolgono anche processioni notturne e rappresentazioni viventi della Passione, che coinvolgono l’intera comunità locale in momenti di intensa partecipazione emotiva e religiosa.
Nel 2025, le celebrazioni del Giovedì Santo a Napoli sono inserite nel contesto dell’Anno Santo Giubilare. L’Arcidiocesi di Napoli ha designato diverse Chiese Giubilari presso cui i fedeli possono ottenere l’indulgenza plenaria, partecipando alle liturgie e ai riti previsti. Questo consente anche a chi non può recarsi a Roma di vivere pienamente il significato giubilare.
Il Giovedì Santo rappresenta dunque un momento di unione tra fede, storia, tradizione e rinnovamento spirituale, specialmente in questo 2025 giubilare, offrendo a tutti i fedeli l’opportunità di vivere una giornata di intensa partecipazione e preghiera.