La Croce dei Cariati è tornata a casa, accolta da quella devozione popolare che ne ha fatto il simbolo dei Quartieri Spagnoli. Vincenzo Migliaro, pittore dell’800 napoletano la ritrae tra i simboli di Napoli, Sergio Siano, tra i fotografi che meglio hanno raccontato la Napoli contemporanea la rende protagonista nell’ultimo suo volume scritto con Vittorio del Tufo sui Quartieri Spagnoli.
Eretta per la prima volta dai fedeli come ringraziamento a Dio nel 1836, quando la città fu colpita dal colera che causò oltre 5.000 vittime, è considerata un simbolo di protezione del popolo napoletano contro pestilenze, epidemie e catastrofi naturali. Nacque con una particolarità: il Cristo non guardava verso il mare, ma verso la collina quasi a dare il benvenuto ai viandanti provenienti dalle terre agricole del Vomero per giungere nel centro della città.
Fu restaurata nel 1884 e poi posizionata dopo un restauro nel 1980. Il crocifisso, crollato dal basamento nel 2023 in seguito ad una tempesta di vento è stato custodito dal parroco e dai fedeli della Chiesa di S. Maria del Carmine alla Concordia don Mario Ziello e don Francesco De Luca, situata nel cuore dei Quartieri Spagnoli. Poi è stato affidato agli “Scugnizzi a vela” per importanti interventi di restauro.
Gli “Scugnizzi a vela” e gli esperti volontari, oramai abituati a restaurare antiche e storiche imbarcazioni a vela in legno, sono intervenuti per restaurare e consolidare i legni della croce. Hanno partecipato al recupero del crocifisso ligneo i giovani a rischio dell’area penale campana e provenienti dall’IPM di Nisida, i detenuti in messa alla prova dell’UIEPE e provenienti dal carcere di Poggioreale e Aversa, gli utenti dell’ASL NA 1 e ASL NA 2, i giovani dei Servizi sociali del Comune di Napoli particolarmente legati al simbolo della passione e della fede rappresentato dalla Croce dei Cariati. Via la vecchia pittura, asportata la vecchia vernice e la diffusa marcescenza, armati di scalpellino gli Scugnizzi hanno fatto riemergere l’anima lignea del 1836, lavorando di cesello per riportare all’antico splendore la Croce di Cariati. Alberto, Ernest, Genny, Hashraf, Joseph, Lyoni, Nicola, Sabatino i ragazzi dell’area penale campana che hanno effettuato l’intervento di recupero.
Oggi la Croce è tornata a casa, nella Chiesa di S. Maria del Carmine alla Concordia, venerdì 18 aprile sarà nuovamente sul basamento che l’ha ospitata dal 1836. A salutare la croce tornata a casa da la Dott.ssa Chiara Marciani Assessore alle politiche Giovanili e al Lavoro del Comune di Napoli,la Dott.ssa Paola Brunese, Presidente del Tribunale dei Minori di Napoli, la Dott.ssa Patrizia Imperato Procuratore della Repubblica c/o il Tribunale dei minori di Napoli, la Dott.ssa Emilia Galante Sost. Procuratore della Repubblica c/o il Tribunale dei minori di Napoli, il Dott. Francesco Chiaromonte Magistrato di Sorveglianza del Tribunale di Napoli, il Dott. Andrea De Dominicis Commissariato PS San Ferdinando, in rappresentanza del Questore di Napoli dott. Maurizio Agrigola,la Dirigente I.C. Casanova Prof.ssa Palmira Masillo, il CV Fabio Danese, c.te Quartier Generale Marina Militare di Napoli in rappresentanza del Comandante logistico Amm. Squadra Salvatore Vitiello, D.ssa Benedetta Sciannamanica in rappresentanza di Giovanna Mazzone, presidente I Municipalità Napoli.
Stefano Lanfranco, presidente Scugnizzi a Vela: “Oggi viviamo la magia del crocifisso che ha messo insieme i giovani in messa alla prova e adulti in misura alternativa che provengono dal carcere, giovanissimi dei Servizi sociali del Comune di Napoli provenienti dai Quartieri, utenti del Dip.to di Salute Mentale ASL NA 1 e ASL NA 2 e volontari Scugnizzi a vela. Cristiani, musulmani, giovani e meno giovani, persone in cerca di un equilibrio interiore, accomunati dai sentimenti di altruismo e amicizia, uniti come un vero equipaggio, per riportare il crocifisso tra la gente. Un “segnale”, manifestato nel crollo avvenuto del 2023, in un periodo di particolare criticità per i giovani nella nostra città”.
Chiara Marciani, Assessore alle Politiche Giovanili del Comune di Napoli: “La croce di Cariati tornata a casa è il risultato di un grande lavoro di squadra fatto tra Associazioni, Comune di Napoli. E quando Scugnizzi a Vela chiama noi siamo sempre pronti ad ascoltare progetti e iniziative”
Paola Brunese, Presidente del Tribunale dei Minori di Napoli: “Collaboriamo da anni con Scugnizzi a Vela e con i loro progetti. Il restauro di questa croce va oltre il valore materiale dell’intervento ma ha prodotto benefici dal punto di vista dell’impegno dei ragazzi provenienti da culture e religioni diverse”
Luigi Carbone, Consigliere Comunale: “La croce di Cariati è la croce dei quartieri spagnoli e quindi del popolo, non potevamo quindi restaurarla con una operazione di palazzo. Quella che ho ideato quindi è una rete di cura più che di mero restauro: ci siamo seduti senza gerarchie allo stesso tavolo, l’associazionismo con scugnizzi a vela, la municipalità, la parrocchia , l’imprenditoria. Abbiamo tirato su la croce dal basso per ridare un messaggio di speranza a questo quartiere e questa città proprio durante la Settimana Santa. C’è bisogno di messaggi positivi e la spiritualità è un vettore importante in questi tempi bui”.
Patrizia Imperato, Procuratore della Repubblica c/o il Tribunale dei minori di Napoli : “In un momento particolarmente delicato per i giovani della nostra città, vedere la rinascita del Crocifisso dei Cariati attraverso il restauro dei giovani appartenenti all’area penale campana rappresenta l’opportunità di rivincita dei giovani “Scugnizzi a vela”.
Gli Scugnizzi a vela da quasi venti anni realizzano il progetto di integrazione e inserimento lavorativo dei giovani e adulti a rischio nel “Laboratorio i mestieri del mare” ospitato e sostenuto dalla Marina Militare all’interno del Quartier Generale di Napoli. Ultimato il percorso di formazione i ragazzi sono inseriti nell’organico di etiche imprese del Porto di Napoli. Nell’ambito di questo percorso formativo negli ultimi dodici mesi sono stati assunti quattro ragazzi, grazie alla consolidata rete composta dalla Marina Militare, dal Ministero della Giustizia, dal Comune di Napoli, dall’Autorità Portuale di Napoli e da LIBERA contro le mafie. Le attività di formazione e inserimento attraverso la partecipazione ai “Cantieri scuola” sono rese possibili grazie al determinante ed etico sostegno della Fondazione Grimaldi, UNICREDIT e Fondazione Roma.
La “rinascita” dei giovani avviene attraverso il restauro di imbarcazioni a vela in legno appartenute alla Marina Militare e impiegate come vero e proprio materiale didattico nelle attività di laboratorio: una fantastica miscela di storia, cultura ed arte marinaresca che fa da innesco del processo di autostima dei ragazzi, e consente di creare una sinergia tra i giovani e le storiche barche a vela in legno. I ragazzi vivono all’interno del Quartier Generale della Marina Militare di Napoli uno stage di “educazione civica” con il miglior modello rappresentativo che possa essere preso come riferimento. La realtà quotidiana dei nostri giovani è fatta di esempi “positivi”, di uomini e donne da imitare. Il cerchio si chiude attraverso il reinserimento lavorativo con etiche imprese del comparto portuale. In questo ambito sociale si integra la scelta di accogliere la richiesta di aiuto espressa dal Consigliere del Comune di Napoli Luigi Carbone, che a nome dell’Amm.ne Comunale, partner del progetto “Scugnizzi a vela”, ha coordinato tutte le attività dell’iniziativa. Alle attività di restauro realizzate su base volontaria hanno partecipato a sostegno dell’iniziativa i soci della nascente Delegazione della Lega Navale Italiana di San Giovanni a Teduccio. Il restauro del policromo raffigurante il Cristo è stato realizzato dagli esperti restauratori della sotto l’attenta guida del Direttore dei Lavori l’Arch. Michele Matino.