Nella mattinata del 7 aprile, Napoli è stata teatro di un omicidio-suicidio. Andrea Izzo, 41 anni, ha ucciso a colpi di pistola Milko Gargiulo, 55 anni, per poi togliersi la vita con un colpo alla testa. L’omicidio è avvenuto nei pressi dell’istituto “Papa Luciani” a Marano di Napoli, mentre il suicidio si è consumato nella zona dei Camaldoli.
Secondo le ricostruzioni, Izzo, a bordo di uno scooter, avrebbe inseguito Gargiulo che invece era alla guida della sua automobile, fino a raggiungerlo e sparargli ripetutamente. Il killer suicida, secondo le prime informazioni, viveva ancora sotto lo stesso tetto della ex compagna, dalla quale aveva avuto due figli, era skipper di professione e lavorava anche nel panificio di famiglia della donna. Prima di togliersi la vita, Izzo avrebbe inviato due messaggi. Il primo a uno dei due figli, l’altro alla ex: «Mo vattill ‘a chiagnere», ora vai a piangere il tuo uomo.
Il movente del delitto sembra essere di natura passionale. Izzo non avrebbe accettato la relazione tra la sua ex compagna e Gargiulo. La vittima aveva precedentemente denunciato Izzo per minacce, evidenziando una situazione di tensione pregressa.
Andrea Izzo era noto per la sua passione per le armi, come testimoniato da alcune foto pubblicate sui social media in cui posava con fucili. Entrambi i soggetti sono incensurati e la pistola utilizzata per sparare risulta regolarmente registrata: Izzo era infatti un appassionato di caccia e deteneva regolarmente diverse armi.
Sdoppiate le indagini. Sull’omicidio, verificatosi a Marano, è competente la procura di Napoli Nord, mentre le attività investigative inerenti il suicidio che si è consumato a Napoli sono delegate alla procura di Napoli.